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Cronaca

Confiscati 25 milioni al patron delle televisioni Piccirillo

Il 56enne e stato riconosciuto quale imprenditore connotato da una pericolosità sociale del tipo “economico-finanziaria” alla luce del suo coinvolgimento in molteplici vicende giudiziarie

All’esito di mirati accertamenti economico-patrimoniali, delegati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e dopo una prolungata istruttoria in contraddittorio con la parte, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Sezione Misure di Prevenzione) ha disposto la confisca di beni mobili e immobili, nonché di partecipazioni societarie e relativi compendi aziendali, per un valore stimato in circa 25 milioni di euro, nella disponibilita di Pasquale Piccirillo, 56enne, imprenditore operante nei settori sanitario, editoriale, delle telecomunicazioni e immobiliare, nei confronti del quale è stata, altresi, applicata la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di 2 anni.

Il provvedimento è in corso di esecuzione da parte dei militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Caserta in Campania, Lazio, Veneto e Svizzera. L’odierna attivita costituisce l’epilogo di un’articolata attività investigativa svolta dalle fiamme gialle, finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale di Piccirillo e all’individuazione dei proventi illeciti che gli hanno permesso un ingiustificato arricchimento personale e accumulazione nel tempo di un ingente patrimonio.

L'imprenditore 56enne e stato, infatti, riconosciuto quale imprenditore connotato da una pericolosità sociale del tipo “economico-finanziaria” alla luce del suo coinvolgimento, nel periodo 2007-2017, in molteplici vicende giudiziarie concernenti , in particolare, numerosi e diversi delitti a sfondo patrimoniale, quali truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, appropriazione indebita e delitti tributari per evasione (scale ed utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Sulla base di queste evidenze, già nel marzo del 2018 veniva sequestrato il patrimonio nella disponibilità dell’imprenditore e iniziava cosi una prolungata fase istruttoria dinanzi al collegio giudicante che, esaminate le deduzioni difensive e gli esiti degli utlteriori approfondimenti investigativi svolti, riconosceva la pericolosità sociale del proposto, disponendo la confisca, delle quote societarie e relativi complessi aziendali di 2 imprese (tra cui la societa “cassaforte”, utilizzata quale schermo per disporre del patrimonio illecitamente accumulato), 98 immobili (ubicati nelle province di Caserta, Napoli, Latina, Avellino, l’Aquila e in territorio svizzero), 15 autoveicoli e un motoveicolo, nonché delle disponibilità finanziarie presenti in numerosi conti correnti, conti e altri investimenti finanzaiari per un valore totale stimato superiore ai 25 milioni di euro.

Gli esiti di quest’attività che per peculiarità, rilevanza e approccio investigativo non ha precedenti sul territorio provinciale, costituiscono chiara testimonianza del costante presidio esercitato da questa Procura, per l’aggressione di patrimoni illecitamente accumulati attraverso la commissione di gravi reati economico-finanziari.

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