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Cronaca Maddaloni

Condotte dell’acqua colabrodo, esposto presentato in procura

Il movimento di Luigi Bove porta la questione ai magistrati

La ‘storica’ questione delle perdite d’acqua a Maddaloni finisce in procura. Il movimento “Il Patto per Maddaloni” (Cambiamo Insieme guidato da Salvatore de Rosa e Nazionalisti Italiani il cui presidente è Nicola Tagliafierro), con il presidente Luigi Bove e il vice Aniello Amoroso, ha presentato nei giorni scorsi un esposto presso la procura di Santa Maria Capua Vetere per i disagi che da anni subiscono i cittadini.

“Abbiamo scritto alla Procura – spiega Bove - per affermare tre principi: tutelare i cittadini di Maddaloni che sono stanchi nel dover tollerare disagi quotidiani provocati da queste perdite; perché vorremmo dire che si spendono più soldi nell’intervenire sempre allo stesso punto di dove ha origine la perdita anziché sostituire il tubo danneggiato, così come si dovrebbe; e poi vorremmo tutelare il lavoro dei dipendenti comunali e del Comune in generale”.

Si legge infatti nell’esposto presentato dal movimento: “Nel territorio di competenza del Comune di Maddaloni, da diversi anni, con cadenza quasi quotidiana, i cittadini, residenti e non solo si trovano costretti a fare i conti con diverse voragini stradali causate da continue perdite d’acqua e dalla rottura, parziale o totale, di tubature delle condotte idriche. Tale fenomeno avviene sull’ intero territorio comunale ed in modo particolare nelle suddette zone: via Napoli, via Serao, via Feudo, via Libertà, via Viviani, via Aldo Moro, via Montano, via Ficucella, via Appia, via Orazio de Carlucci e altre zone. I disagi da tale situazione sono diversi: la pressione dell’acqua che sensibilmente viene ridotta per permettere la riparazione (e non la sostituzione) del tubo in questione; il pericolo di imbattersi in voragini stradali e quindi il rischio di creare danni alle persone e ai veicoli decretando l’ulteriore rischio di contenziosi amministrativi ai danni dell’Ente. Inoltre c’è da considerare un altro fatto: ce quando vengono effettuati interventi di intervento di riparazione delle condotte, spesso non viene ripristinato il manto stradale originario e quindi successivamente emerge la necessità di dover poi effettuare ulteriori lavori, questa volta per il ripristino del manto stradale. Insomma continue perdite per le casse comunali ed un esborso evidente di denaro pubblico”.

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