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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Orta di Atella

Una condanna in Svizzera può salvare Brancaccio dalle accuse

Il suo avvocato invoca il principio del "ne bis in idem" e chiede l'assoluzione. Chiesto il proscioglimento anche per Lettieri

L'ex sindaco di Orta di Atella Angelo Brancaccio non poteva essere processato per riciclaggio nell'ambito dell'inchiesta Gmc, la società multiservizi che si occupava dell'appalto rifiuti a Gricignano d'Aversa ma anche in altri comuni, tra cui Orta di Atella, su cui si concentravano gli interessi del clan dei Casalesi.

E' questa la tesi sostenuta dall'avvocato Mario Griffo nel corso dell'arringa a difesa di Brancaccio in cui, oltre a richiedere l'assoluzione per il suo assistito, ha invocato il principio del "ne bis in idem", cioè del non poter essere sottoposto a processo per gli stessi fatti, tirando fuori una sentenza di condanna nei confronti di Brancaccio di un tribunale svizzero. 

Assoluzione è stata richiesta anche dai difensori dell'altro ex sindaco coinvolto nel processo, quello di Gricignano d'Aversa Andrea Lettieri. Nel corso della loro arringa, conclusa nel pomeriggio, gli avvocati Giuseppe Stellato e Raffaele Costanzo hanno provato a smontare le accuse formulate dalla Dda chiedendo l'assoluzione per il loro assistito.

Si torna in aula la prossima settimana quando sono in programma le repliche dell'Antimafia. Nel corso della sua requisitoria il pm Alessandro D'Alessio aveva chiesto dodici anni per Lettieri ed 8 per Brancaccio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti della Dda alla base della crazione della Gmc, la società che si occupava dell'appalto rifiuti a Gricignano d'Aversa ma anche in altri comuni come Orte di Atella ci sarebbero stati gli interessi del clan dei Casalesi. Brancaccio e Lettieri, secondo l'accusa, avrebbero tratto dalla società Multiservizi, a maggioranza pubblica, vantaggi economici e favori elettorali in cambio di affidamenti illegali.

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