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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Cesa

Estorsioni agli imprenditori con un caimano, condannato il ras del clan

Oltre 13 anni in Cassazione per Antonio Cristofaro, esponente dei Caterino

Taglieggiava gli imprenditori minacciandoli di morte con un caimano, confermata la condanna in Cassazione a 13 anni e 8 mesi per Antonio Cristofaro. Respinti, come riporta l’AdnKronos, i ricorsi per il clan Caterino di Cesa e confermate le condanne di secondo grado. Ritorna in Appello solo la posizione di Michele Ferriero per un errore nell'applicazione della continuazione della pena e annullamento con rinvio anche per i fratelli Nicola e Salvatore Pota, per i quali il pm aveva fatto ricorso dopo l'assoluzione in Appello. 

Una potente frangia del  gruppo dei Casalesi, i Caterino-Ferriero, oltre ad essere accusata di estorsione con il metodo mafioso, è indagata anche del tentato omicidio di Vincenzo Esposito, i cui fatti  sono stati contestati solo ai fratelli Nicola e Salvatore Pota, per i quali ora si attende il verdetto di ritorno dalla Cassazione. 

Confermata dalla Cassazione invece la pena in Cassazione per il boss capoclan Nicola Caterino alias 'o' cecato', condannato a 12 anni; 7 anni e 4 mesi e 7 anni sono state le pene definitive per i figli del boss, Amedeo Caterino e Pietropaolo Caterino. Antonio Cristofaro, esponente di spicco del gruppo era noto come 'Tonino il caimano'  proprio  per le minacce rivolte agli imprenditori con il grosso rettile.

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