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Cronaca

Comuni sciolti per camorra, record casertano: ‘tripletta’ per 4 città

Il report di ‘Avviso Pubblico’: in Terra di lavoro 36 decreti di scioglimento dal 1991 ad oggi

Trentasei. È il numero di scioglimenti di Comuni nella provincia di Caserta dal 1991 ad oggi per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso. Il dato emerge dal report pubblicato da ‘Avviso Pubblico’ nel rapporto “Lo scioglimento dei Comuni per mafia. Analisi e proposte”, presentato nei giorni scorsi a Roma.

Terra di lavoro è la terza provincia d’Italia per numero di scioglimenti, preceduta solo da Reggio Calabria (66) e Napoli (59), piazzandosi davanti a Palermo (33), Vibo Valentia (23) Catanzaro (13) e Catania (11). In totale gli Enti locali coinvolti nella procedura di verifica per infiltrazioni della criminalità organizzata sono stati fino ad oggi 278; di essi 249 sono stati effettivamente sciolti, per 26 il decreto è stato po annullato dai giudici amministrativi.

La provincia di Caserta detiene un record non invidiabile per numero di amministrazioni colpite da più di un decreto di scioglimento: si tratta di Casal di Principe (1991, 1996, 2012); Casapesenna (1991, 1996, 2012); Grazzanise (1992, 1998, 2013); San Cipriano d’Aversa (1992, 2008, poi annullato, 2012). A livello nazionale sono 62 le amministrazioni locali che sono state colpite da più di un decreto di scioglimento per infiltrazione e condizionamento della criminalità organizzata. Di queste, 45 hanno subito due scioglimenti, mentre 17 ne hanno subiti ben tre.

Lo scioglimento delle amministrazioni locali conseguente a fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso è stato introdotto nel nostro ordinamento nel 1991, in uno dei momenti più difficili della lotta tra Stato e mafia.

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