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Cronaca Marcianise

Beccato con cocaina e soldi, per i giudici non è spaccio

La Cassazione accoglie il ricorso ed annulla la confisca del denaro

"Altra importante decisione in materia di stupefacenti che va a consolidare l'orientamento giurisprudenziale secondo il quale la confisca del denaro può essere disposta solo qualora sussista un nesso di pertinenzialità fra il denaro trovato in possesso e l'attività illecita contestata". E' questo il commento dell'avvocato Pasquale Acconcia ad una sentenza della Corte di Cassazione che, come raccontato da Casertanews nei giorni scorsi, ha accolto il ricorso per un 25enne di Marcianise e disposto un nuovo processo d'Appello in ordine alla confisca di soldi che vennero rinvenuti.

Il giovane venne beccato con circa 50 grammi di cocaina e soldi, ritenuti provento dell'attività di spaccio. Avverso tale sentenza il difensore, l'avvocato Pasquale Acconcia, ha proposto ricorso per Cassazione articolando come motivazione la violazione dell'art. 240 bis cod. penale e correlato vizio di motivazione, argomentando che la confisca è stata illegittimamente ordinata in quanto essendo stata contestata all'imputato la mera detenzione dello stupefacente e non la cessione non vi sarebbe alcuna correlazione con il denaro rinvenuto che non poteva costituire oggetto della statuizione ablatoria che è consentita esclusivamente in presenza del provento del reato. La difesa ha eccepito l'assenza di episodi di spaccio e quindi priva di fondamento l'affermazione riportata in sentenza confisca del denaro in sequestro che costituisce “profitto del reato”.

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