Appalto truccato in Comune, 2 condanne definitive

La Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla prima “tranche” processuale degli appalti truccati al Comune di Caserta. Gli ermellini hanno infatti respinto i ricorsi presentati contro le condanne a quattro anni per Gaetano Barbato, 59 anni di Caserta, ed 8 mesi per Epildio Baldassare, 50 anni di Macerata, entrambi giudicati col rito abbreviato per l’inchiesta sulla turbativa d’asta e corruzione per la società dell’imprenditore di Marcianise Angelo Grillo, che ha scelto il rito ordinario insieme con l’ex vice sindaco di Caserta Enzo Ferraro e l’ex dirigente del Comune Giuseppe Gambardella.

Baldassarre, dipendente della cooperativa “Voglia di Vivere” avrebbe partecipato alla turbativa d’asta per l’appalto del servizio di trasporto dei disabili del Comune di Caserta che avrebbe avvantaggiato la società di Grillo; Barbato, invece, sarebbe stato il raccordo tra la parte privata (Grillo) e quella pubblica (Ferraro e Gambardella) per permettere anche il pagamento “con prelazione rispetto alle altre ditte” delle fatture per la società di Grillo per la quale lavorava.

Proprio sulla posizione di Barbato, i giudici scrivono: “La figura di Barbato è associata anche al pubblico funziono Gambardella, essendo altresì sintomatico che lo stesso abbia trascorso, coi propri cari, periodi di ferire in una nota località del Mar Rosso (Sharm El Sheik, nda) contestualmente a Gambardella ed ai suoi familiari interamente a spese del “dominus” della cooperativa “Voglia di Vivere” Angelo Grillo. Il tutto fermo restano il pacifico ed indiscutibile rapporto strettissimo e diretto intercorrente com Ferraro che vale di per sé a dar conto dell’insostituibile e imprescindibile ruolo di intermediario svolto da Barbato, quale anello di congiunzione tra parte pubblica e parte privata”. Per questo motivo il ricorso di Barbato, così come quello di Baldassarre, sono stati ritenuti inammissibili.