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Cronaca Mondragone

Estorsioni "confessate" nelle celle del tribunale

Il pentito Cascarino: "Ci lasciavano soli. Non ci vedevamo ma riuscivamo a sentirci"

"Ci lasciavano soli nelle celle sotto al Tribunale prima delle udienze. Non ci vedevamo ma riuscivamo a sentirci bene anche parlando a bassa voce. Tra una cella e l'altra c'è uno spazio di 50 centimetri". Questa la rivelazione del collaboratore di giustizia Giovanni Cascarino nel processo a carico di Lucio Cinalli, Tommaso Della Valle, Antonio e Simone Invito, Maria Pagliuca, Ferdinando Gallo, Cinzia Russo e Maria Pagliuca, accusati a vario titolo di camorra, estorsioni e droga sul litorale, nell'area mondragonese.

Nella giornata di ieri, nel corso dell'udienza celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Stravino del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sono state acquisite le dichiarazioni del collaboratore, su alcune estorsioni compiute dal gruppo ai danni di imprenditori agricoli. Circostanze che avrebbe appreso, ha chiarito in aula Cascarino, proprio nelle celle del tribunale, prima delle udienze.

Il processo è stato, poi, rinviato all'inizio di ottobre. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Ignazio Maiorano, Rocco Trombetti, Carlo De Stavola e Luigi Mordacchini

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