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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Omicidio Letizia, i due boss in Cassazione per evitare la condanna

Discusso il ricorso contro i 30 anni di carcere inflitti in Appello

E’ stato discusso oggi in Cassazione il ricorso presentato dagli avvocati difensori di Salvatore Cantiello, alias Carusiello, e Giuseppe Russo, alias Peppe ‘o padrino, contro la condanna a trent’anni di carcere comminata dalla Corte d’Appello di Napoli per l’omicidio di Paolo Letizia, ammazzato a 21 anni. 

La svolta a 24 anni dalla scomparsa

Il caso è stato riaperto dalla Dda solo nel 2013, ben 24 anni dopo la scomparsa. E’ stato possibile ricostruire il delitto anche grazie al contributo di diversi pentiti. La vittima fu vittima di lupara bianca: scomparve da Casal di Principe la sera del 19 settembre 1989: secondo la ricostruzione della Dda Paolo Letizia fu rapito, torturato, strangolato e, poi, schiacciato con un trattore. Il suo corpo è stato mai ritrovato. 

L’amico-pentito svela le torture

A parlare coi magistrati fu anche un vecchio amico di Paolo, Francesco Della Corte, divenuto intanto collaboratore di giustizia, che ai magistrati antimafia raccontò: “Seppi che Paolo era stato torturato nel tentativo di fargli confessare il suo legame con i bardelliniani e che dopo averlo ammazzato Cicciariello gli passò sopra con il trattore”.  Un legame che sarebbe stato ipotizzato dal boss dei Casalesi per alcune amicizie che Paolo intratteneva a Casal di Principe. La sua storia è stata poi raccontata in libro dal titolo “Nato a Casal di Principe. Una storia in sospeso”, scritto dal fratello Amedeo Letizia e da Paola Zabuttini. 

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