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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Cipriano d'Aversa

Resta al carcere duro l’imprenditore del clan dei Casalesi

La Cassazione ha respinto l’istanza di Capoluongo: “Pericolo di contatti con contesto camorristico”

Resta al carcere duro Maurizio Capoluongo, esponente di spicco del clan dei Casalesi. E' quanto ha stabilito la Corte di Cassazione che ha rigettato l'istanza di Capoluongo, 57enne di San Cipriano d'Aversa, volta ad ottenere la revoca anticipata di sottoposizione al regime differenziato del carcere duro.

Capoluongo, nel motivare l'istanza, aveva evidenziato come il suo apporto al clan dei Casalesi si fosse interrotto nel 2006. Ma per i giudici la valutazione del Tribunale di Sorveglianza di Roma è stata corretta. "Il Tribunale - scrivono i giudici della Suprema Corte - ha diffusamente spiegato le ragioni per cui si è ritenuto sussistente il 'pericolo' di mantenimento di contatti tra il detenuto ed il contesto criminale di tipo associativo nel cui ambito sono maturati i fatti contestati. Tale pericolo è stato rapportato correttamente alla particolare rilevanza del ruolo svolto dal Capoluongo all'interno del clan camorristico".

Per questo il ricorso è stato dichiarato inammissibile con Capoluongo che è stato condannato al pagamento di 2mila euro in favore della Cassa delle Ammende.

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