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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Aversa

Complesso ex Carmine, dissequestro temporaneo e sopralluogo del Demanio

I tecnici hanno constatato il mancato rispetto dell’ordinanza di messa in sicurezza da parte della Diocesi. La Procura nomina custode giudiziario il comandante della municipale Stefano Guarino

Dissequestro temporaneo e sopralluogo. Questo è successo questa mattina nei pressi dell’ex complesso del Carmine che, su disposizione della Procura di Napoli Nord, è stato dissequestrato temporaneamente per consentire ai tecnici inviati dal Demanio di verificare il mancato rispetto dell’ordinanza di messa in sicurezza del complesso sito in via Abenavolo.

L’istanza è stata presentata lo scorso mese di marzo dalla Direzione Regionale della Campania dell’Agenzia del Demanio che, in accordo con il Comune di Aversa, ha scritto al Tribunale di Napoli Nord ed alla Procura Normanna chiedendo il dissequestro del complesso del Carmine. L’Agenzia del demanio ed il Comune, “si sono impegnati nel valutare, sotto il profilo tecnico-organizzativo, i lavori provvisionali finalizzati al conseguimento del certificato di eliminato pericolo una volta accertata l'inottemperanza della Diocesi di Aversa”. In realtà, poi, anche il Demanio è stato destinatario di una nuova ordinanza di messa in sicurezza del Complesso sito in via Abenavolo. Anche in questo caso l’ordinanza non è stata eseguita.  

Intanto il prossimo 23 aprile saranno i giudici del Tribunale Amministrativo della Campania a definire chi deve effettuare i lavori di messa in sicurezza nel plesso dell’ex Carmine e, quindi, chi è il proprietario del complesso messo sotto sequestro due mesi fa in seguito alla constatazione del pericolo di crollo. A portare in tribunale il Comune è stata la Diocesi di Aversa che si è rivolta ai giudici amministrativi chiedendo l’annullamento, previa sospensione, dell’Ordinanza a firma del sub commissario Eugenio Riccardelli dello scorso 8 febbraio ad oggetto: “Provvedimenti necessari all’eliminazione di ogni pericolo per la pubblica e privata incolumità presso l’edificio in Aversa alla Via Abenavolo n. 43”, con la quale il Sub Commissario prefettizio del Comune di Aversa “Ordina al Legale rappresentante della Diocesi di Aversa (ovvero al Vescovo), di seguire ad horas e comunque non oltre 15 giorni dalla notifica i lavori necessari all’eliminazione di ogni pericolo per la pubblica e privata incolumità presso l’edificio in Aversa alla Via Abenavolo n. 43”, disponendo altresì, tra le altre cose, che “in caso di inadempienza a quanto prescritto dal presente atto di procederà alla denuncia all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale”. 

Per ora il primo round se l’è aggiudicato la Diocesi di Aversa. Sulla scorta dell’istanza presentata dai legali della Diocesi, la Procura di Napoli Nord ha tolto la custodia giudiziaria dell’ex complesso del Carmine al responsabile dell’ufficio beni ecclesiastici don Ernesto per affidarla al Comune di Aversa nella persona del comandante della Polizia municipale Stefano Guarino. Una scelta risultata quantomeno singolare considerato che Guarino, (fresco di revoca del comando dal ministero del Lavoro e con una permanenza breve in Città) non è dirigente al Patrimonio né il rappresentante Legale dell’Ente. In ogni caso il Tribunale di Napoli Nord non è entrato nel merito della diatriba relativa alla proprietà del bene ma ha, di fatto, estromesso la Diocesi confermando come la stessa non goda di diritti reali sul bene. 

La vicenda del complesso del Carmine da “fraintendimento burocratico” tra Comune, Diocesi e Demanio che, dopo le carte bollate, presto potrebbe arrivare ad “pasticcio burocratico” che metterebbe a rischio rapporti istituzionali tra gli Enti coinvolti.

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