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Cronaca Casapesenna

Zagaria dal carcere lancia accuse su Antonio Iovine

Per Capastorta l'ex alleato racconta solo ciò che gli fa più comodo

Michele Zagaria ce l'ha con tutti. Ce l'ha con i magistrati della Dda che gli hanno arrestato le sorelle, con il carcere di Opera, dove è rinchiuso, per le condizioni del regime penitenziario, con i collaboratori di giustizia come Antonio Iovine, ritenuti colpevoli di riferire solo ciò che gli fa comodo.

E' quanto messo nero su bianco da un ispettore della polizia penitenziaria che ha raccolto le dichiarazioni del capoclan dopo il secondo tentativo di suicidio, stavolta in carcere, con un accappatoio. Dichiarazioni, secondo quanto riferito da Il Mattino, rese anche in merito alla questione Jambo con l'ammissione di aver investito i propri capitali nel centro commerciale di Trentola Ducenta (sulla questione il pm Giordano ha già preannunciato di voler escutere l'ispettore in aula nel processo che vede alla sbarra alcuni imputati tra cui l'ex sindaco Michele Griffo).

Ma quella contenuta nella relazione di servizio è una vera e propria "invettiva" contro l'ex alleato Antonio Iovine ritenuto un collaboratore "non coerente". Capastorta è un fiume in piena e racconta di ben 5 omicidi che Iovine non si sarebbe accusato o, peggio, lo accusa della maxi estorsione al Polo Calzaturiero di Carinaro per la quale lo stesso Zagaria è stato condannato in primo grado.

Per Zagaria Antonio Iovine deve raccontare anche i suoi misfatti e restituire quanto guadagnato con i suoi affari illeciti.

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