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Cronaca

Galoppini minacciati: "Se non escono i voti ti togliamo la macchina da sotto"

La compravendita del consenso elettorale per l'ex presidente della Casertana Pasquale Corvino

"Se non escono i voti ti leviamo la macchina da sotto". Questa la minaccia rivolta da Agostino Capone, fratello del ras dei Belforte nel capoluogo Giovanni, ad uno dei suoi "galoppini", Giuseppe Rinaldi. E' uno spaccato inquietante quello che emerge dalle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Paola Piccirillo che ha portato a 19 arresti per la compravendita dei voti all'interno dei rioni popolari di Caserta e che ha coinvolto l'ex vicesindaco di Caserta ed ex presidente della Casertana Pasquale Corvino e l'ex sindaco di San Marcellino Pasquale Carbone, entrambi candidati con il Nuovo Centrodestra alle elezioni regionali del 2015.

Nei giorni immediatamente antecedenti il voto Agostino Capone, intercettato a bordo di una Renault Scenic, esclama a Rinaldi: "se non escono i voti devi vedere, ti togliamo la macchina da sotto". Una vera e propria minaccia che gli inquirenti ritengono "di particolare rilievo probatorio in quanto dimostra la forza intimidatrice" messa in campo per ottenere i voti per Corvino. Insomma quei voti, inseriti in una lista, dovevano uscire. In tal senso Rinaldi dà rassicurazioni spiegando ai suoi interlocutori (Capone e Vincenzo Rea) "li vado a prendere e li porto a votare fino a dentro. Con il telefono in mano faccio la ... devo vedere sul telefono se no non hanno niente", riferendosi ai buoni pasto consegnati agli elettori da cui veniva comprato il voto.

Intanto proprio sullo scambio elettorale Pasquale Corvino è stato ascoltato nei giorni scorsi dagli inquirenti rispondendo alle domande e respingendo le accuse mosse a suo carico.

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