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Cronaca Casapesenna

La rete di prestanome di Ciccio 'e Brezza: chieste 6 condanne

Il pm ha invocato oltre trent'anni di reclusione per gli imputati

Sei condanne. Sono quelle invocate dal pm della Dda nei confronti di Francesco Zagaria, l'imprenditore ritenuto vicino al boss Michele Zagaria, e di coloro che avrebbero fatto parte della sua rete di prestanome.

Il pubblico ministero Maurizio Giordano ha chiesto la condanna a 6 anni e 4 mesi per Zagaria, che da luglio sta collaborando con gli organi inquirenti; 9 anni per Giuseppe Garofalo, di Casapesenna; 4 anni e 4 mesi per Paolo Gravante, 52 anni di Grazzanise, e Salvatore Carlino; 2 anni, con l'esclusione dell'aggravante mafiosa, per Carolina Palazzo, moglie del boss Antonio Mezzero, accusata di ricettazione per aver percepito uno stipendio mensile. Chiesta la condanna anche per Salvatore Buonpane mentre per Domenico Farina e Giovanni Fulco si deciderà la prossima udienza, in programma a metà gennaio, dopo il cambio del capo d'accusa (riciclaggio) aggravato dall'aver favorito il clan dei Casalesi.

L'inchiesta per la quale gli imputati sono a processo riguarda proprio il ruolo di Francesco Zagaria, originario di Casapesenna e trapiantato a Capua, e la sua posizione di "favorito" del boss Michele Zagaria, con gli affari derivanti, principalmente, dalla gestione delle bische clandestine. 

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Alberto Martucci, Davide De Marco, Giuseppe Stellato, Angelo Raucci, Paolo Raimondo e Giuseppe Tessitore. Un imprenditore vittima di estorsione si è costituito parte civile con l'avvocato Mario Griffo. 

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