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Cronaca Maddaloni

IL VOTO DELLA CAMORRA L’incontro nell’ufficio del sindaco per ‘colpire’ l’imprenditore rivale

Il retroscena dell’indagine su De Filippo ‘intercettato’ mentre s’accorda per l’appoggio elettorale

Un incontro nell’ufficio dell’agenzia Unipol di via Roma per definire la strategia da mettere in atto nei confronti di un “imprenditore rivale” in cambio dei voti di 20 dipendenti alle elezioni amministrative di Maddaloni del giugno scorso. E’ quanto hanno riscontrato gli uomini della Squadra Mobile di Caserta diretti da Filippo Portoghese che hanno perquisito oggi la casa del sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo, indagato per corruzione elettorale aggravata dall’articolo 7.

PERQUISITA LA CASA DEL SINDACO

All’incontro, intercettato dagli inquirenti, erano presenti il funzionario del Comune di Maddaloni Enrico Pisani e l’imprenditore della Medigas Salvatore Esposito (anche loro indagati dalla Dda). L’accordo elettorale prospettato era questo: in cambio dei voti dei dipendenti di Esposito, De Filippo avrebbe garantito “controlli vessatori” nei confronti di un imprenditore rivale di Caivano ma operativo su Maddaloni.

SOLDI IN CAMBIO DEI VOTI

Questo hanno registrato gli inquirenti che poi avrebbero avuto conferma degli accordi presi. I voti, oltre al sindaco, sarebbero stati garantiti anche al consiglio comunale per Teresa Esposito e per questo è stata contestata l’aggravante camorristica. La candidata della lista OrientiAmo (sorella del boss Antonio, detto ‘o spannar) è stata arrestata (è ai domiciliari) insieme coi fratelli Eduardo e Giovanni, e la mamma Carmela Di Caprio.

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