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Cronaca Casapesenna

Blocco del latte: condannato il nipote del boss

La Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi di Raffaele e Filippo Capaldo

Blocco della fornitura di latte all'Euro Milk di San Marcellino. La Corte di Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi di Raffaele e Filippo Capaldo, rispettivamente 59 e 41 anni, parenti del boss dei Casalesi Michele Zagaria.

I due si erano rivolti alla Suprema Corte in seguito alla condanna per violenza privata aggravata dal metodo mafioso. Ad avviso dei Capaldo la sentenza impugnata non avrebbe esaminato il tema del "preteso diritto" che gli imputati vantavano nei confronti delle società produttrici di latte. In altri termini è stata invocata la rideterminazione del reato in "esercizio arbitrario delle proprie ragioni", oltre alla revoca dell'aggravante mafiosa.

Per i giudici, però, l'istanza non può essere accolta. "I ricorrenti hanno commesso il delitto di violenza privata - scrivono i giudici - essendo stati oltrepassati in modo macroscopico i limiti insiti nel fine di esercitare, sia pure arbitrariamente, un preteso diritto".

Stesso discorso vale per la metodologia mafiosa. "La mancata reazione degli altri fornitori al blocco dell'attività produttiva operata dai ricorrenti, dal mancato avviso alle forze dell'ordine, dalla immediata individuazione di una soluzione alternativa per la rapida fornitura alla Euromilk, dall'immediata presenza dei vertici aziendali in loco a seguito della condotta prevaricatrice dei ricorrenti, i quali hanno consapevolmente speso un peso contrattuale diverso da quello di un comune concessionario in quanto legato alla loro caratura mafiosa".

I Capaldo sono stati inoltre condannati al pagamento delle spese processuali ed al versamento di 2mila euro ciascuno alla Cassa delle Ammende.

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