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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Il pentito ‘svela’: “Pistola presa fuori un bar dell’Appia”

Piccolo racconta come il clan si procurava le armi per le estorsioni: “Uno scooter lasciato in strada con dentro la pistola”

Il neo collaboratore di giustizia Agostino Piccolo è un fiume in piena e rivela dettagli sulle estorsioni, in particolare di quella ai danni di una concessionaria d'auto contro cui vennero esplosi colpi di arma da fuoco.

L'imprenditore 42enne, che da luglio ha iniziato a collaborare con gli inquirenti della Dda, ha spiegato anche il sistema utilizzato per procacciarsi le armi. "La pistola è stata procurata da mio cugino Achille Piccolo classe 1975 in occasione della sua ultima scarcerazione, avvenuta nel dicembre 2017. Sono a conoscenza che la pistola è stata acquistata a Castellammare di Stabia unitamente ad uno scooter Sh 300".

L'arma e lo scooter vennero ritirati dallo stesso Piccolo, insieme ad un'altra persona il cui nome è coperto dal segreto istruttorio. "Siamo andati presso un bar situato lungo la strada che da Caserta porta a Santa Maria Capua Vetere, all'altezza del comune di Casagiove. Ricordo che lo scooter fu portato lì da due ragazzi, ai quali abbiamo dato 1500 euro (1200 per la pistola e 300 per lo scooter) somma che ci era stata consegnata da Achille Piccolo".

Lo scooter, ricorda il pentito, sarebbe stato utilizzato da Francesco Piccolo (deceduto) durante l'accesso ad un cantiere: "si sono recati all'interno del cantiere per intimare agli operai di fermare i lavori mentre io da lontano, posto sulla strada, controllavo l'eventuale arrivo di forze dell'ordine", ha detto ancora Piccolo.

L'arma, invece, "è stata utilizzata nell'episodio" contro la concessionaria e fu utilizzata anche "per sparare contro un esercizio commerciale", conclude.

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