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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Orta di Atella

Colpo di scena per l'ex sindaco: la Cassazione ridimensiona la condanna per camorra

Annullata la sentenza d'Appello e rideterminata la pena in 4 anni e 8 mesi per Angelo Brancaccio

Annullata senza rinvio la sentenza per l'ex sindaco di Orta di Atella Angelo Brancaccio, accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del difensore dell'ex fascia tricolore atellana, l'avvocato Mario Griffo, e rideterminato la pena in 4 anni e 8 mesi di reclusione

Due anni in meno, dunque, rispetto alla sentenza pronunciata dalla Corte d'Appello nel giugno dell'anno scorso con i giudici partenopei che avevano già ridotto la pena rispetto al verdetto di primo grado, 8 anni. Al momento le motivazioni della decisione non sono state ancora rese note. L'avvocato Griffo ha impugnato la sentenza contestando, sostanzialmente, come i fatti contestati a Brancaccio si fermassero al periodo antecedente al 2015, anno in cui era stato approvato dal Governo l'inasprimento delle pene per i condannati per associazione di stampo mafioso (con pene da 10 a 15 anni in luogo di quella da 7 a 12 anni prevista precedentemente), e quindi che la pena dovesse essere parametrata a quella in vigore in quel periodo.

Secondo l'accusa Brancaccio, ancora detenuto in carcere ma che con lo sconto in Cassazione vede avvicinarsi la fine pena, sarebbe stato appoggiato e voluto dal clan dei Casalesi e dai Mallardo alle elezioni amministrative e grazie all'ex sindaco i clan hanno compiuto a Orta di Atella una speculazione edilizia su un'area pari all'80 per cento del territorio attraverso il rilascio di permessi a costruire illegittimi in assenza del Puc a società riconducibili al referente del clan dei Casalesi sul territorio, Giuseppe Russo detto o'padrino, e ai Mallardo, con i boss Feliciano e Giuseppe Mallardo.

Tutto questo avrebbe portato un aumento spropositato della popolazioni negli ultimi anni con la vendita di appartamenti a prezzi vantaggiosi rispetto a quelli di mercato in quanto realizzati senza lottizzazione e quindi privi di servizi basilari come fogne e strade. 

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