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Cronaca Teano

7 ARRESTI Camorra sull'asse Nco-Casalesi: il "compare" di Cutolo a capo della banda

Michele Giuliano Aria battezzato dal professore di Ottaviano. Nel gruppo anche Salerno, referente dei Papa federati di Casal di Principe

Un destino segnato quello di Michele Giuliano Aria, boss di Teano finito in manette insieme ai due figli, Armando e Michele jr, ed ai suoi sodali per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Figlio di Armando Aria, anch'egli cutoliano di ferro, il piccolo Michele Giuliano venne battezzato dallo stesso Raffaele Cutolo, il professore di Ottaviano. Un legame che non nascondeva, anzi, che utilizzava per mettere paura alle sue vittime. "Sono il compare di Raffaele Cutolo", diceva per minacciare gli imprenditori dell'agro caleno.

E' quanto emerge dall'inchiesta condotta dalla squadra mobile di Caserta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha decapitato la falange camorristica che si stava imponendo nella zona di Teano e dintorni seminando il terrore tra commercianti, due in particolare, da cui riuscivano ad ottenere tangenti da 2-300 euro al mese fino a quando gli stessi imprenditori si sono ribellati ed hanno trovato il coraggio di denunciarli quando la pretesa estorsiva era diventata insostenibile: un terzo degli introiti. 

Così è partita l'inchiesta della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal dirigente Corazzini, che ha svelato la ragnatela degli Aria attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali ma anche dalle telecamere piazzate davanti alle attività commerciali. Michele Giuliano Aria si serviva dell'aiuto oltre che dei due figli anche di Salvatore Salerno, ritenuto il referente di zona del clan Papa di Sparanise, federato proprio con i Casalesi. Con loro poi una serie di faccendieri: Lorenzo Corbisiero, Paride Corso e Francesco Faella. I tre facevano il lavoro sporco minacciando gli imprenditori e le minacce, provenienti trasversalmente da Nuova Camorra Organizzata e Casalesi evocavano sentimanti di paura. Di terrore. 

Per essere più credibili i 7 arrestati - ai quali è contestata l'estorsione aggravata dal metodo mafioso -  si sono resi autori di danneggiamenti - tra cui anche un ternativo di incendio di una della attività - e molteplici aggressioni fisiche con spranghe e mazze da baseball. Oggi gli arresti.

Michele Giuliano Aria oltre ad essere figlioccio del capo della Nco, era amico intimo di Roberto Cutolo, figlio del boss, ed entrambi avevano vissuto a Tradate, nel Varesotto dove, nel 1990, il primogenito del capoclan fu ucciso. Proprio in provincia di Varese oggi è stato arrestato suo figlio Michele Aria jr, che dal nord non era mai rientrato.

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