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Cronaca Casal di Principe

Estorsioni ordinate dal carcere: processo bis per le figlie del boss ed altri 24

Formalizzate le rinunce ai motivi di Appello: gli imputati provano ad ottenere solo uno sconto

Fioccano le rinunce ai motivi di appello nel processo in secondo grado a 26 persone accusate, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso, in particolare per aver favorito il gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi. 

Almeno una dozzina di imputati, infatti, hanno rinunciato ai motivi del ricorso alla sentenza di primo grado optando per la discussione solo sull'entità della pena mentre gli altri procederanno secondo il rito ordinario di appello. In primo grado il gup Perrella, all'esito del processo con abbreviato, aveva condannato Katia e Teresa Bidognetti, rispettivamente a 6 e 3 anni, figlie del boss Francesco Bidognetti, alias Cicciotto 'e Mezzanotte, detenuto al 41 bis.

Sono stati condannati anche Dionigi Pacifico a 15 anni; 9 anni per Ciro Aulitto di Castel Volturno; 7 anni e 8 mesi per Antonio Baldascini di Casal di Principe; 11 anni per Giuseppe Bianchi; 8 anni e 4 mesi per Luigi Bitonto di Castel Volturno; 4 anni e 4 mesi anni per il pentito Stanislao Cavaliere; 8 anni e 4 mesi anni per Gabriele Cioffi di San Nicola la Strada; 8 anni e 4 mesi per Domenico D’Alterio di Castel Volturno; 7 anni e 8 mesi anni per Raffaele Manfredi di Casal di Principe; 8 anni e 4 mesi anni per Carlo Taurino di Mondragone; 6 anni e 6 mesi per Ciro Taurino di Mondragone; 8 anni, 10 mesi e 20 giorni per Umberto Maiello di Casal di Principe; 8 anni, 10 mesi e 20 giorni per Vincenzo Schiavone di Casal di Principe; 7 anni, 9 mesi e 10 giorni per Mirco Feola di San Nicola la Strada; 8 anni e 10 mesi per Francesco Puoti di San Cipriano d’Aversa; 8 anni 4 mesi per Giacomo Simonetti di San Cipriano d’Aversa; 8 anni e 10 mesi per Carmine Micillo di Castel Volturno; 6 anni per Vincenzo Bidogonetti di Casal di Principe; 12 anni per Gaetano Cerci di Castel Volturno; 11 anni per Amerigo Quadrano; 5 anni per Orietta Verso di Parete; 7 anni per Luigi De Luca; 9 anni e 8 mesi per Vincenzo De Luca di Casal di Principe; 6 anni per Giuseppe Verrone; assolto Giovanni Lubello di Casal di Principe.

Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di estorsione ai danni di imprenditori di Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa, Villa Literno, Cellole, Castel Volturno, Acerra e Roma. Nel mirino degli esattori del clan era finita anche una prostituta albanese residente a Giugliano ed un resort di Cellole. Secondo gli inquirenti Katia Bidognetti avrebbe ricevuto ordini direttamente dal padre, attraverso un sistema di messaggi ed allusioni, durante i colloqui in carcere. Il processo riprenderà a luglio.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Gennaro Caracciolo, Mirella Baldascino, Nello Sgambato, Ferdinando Letizia, Giovanni Abet e Franco Liguori.

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