rotate-mobile
Cronaca Aversa

Ambulanze dei Casalesi: l'imprenditore resta ai domiciliari

La Corte di Cassazione ha confermato le accuse a carico di Belfiore della Croce Aversana

Un monopolio nella gestione delle ambulanze al Moscati di Aversa ottenuto grazie alle minacce degli "amici di Casale" alle ditte concorrenti. Questa l'accusa nei confronti di Luigi Belfiore, 63 anni di Aversa e titolare della "Croce Aversana", che ha retto anche in Cassazione. La Suprema Corte ha confermato decisione del Tribunale del Riesame di Napoli e gli arresti domiciliari per l'imprenditore accusato di estorsione. 

Secondo l'ipotesi investigativa la "Croce Aversana" avrebbe realizzato un monopolio nel trasporto dei malati grazie alle minacce esercitate nei confronti della ditta concorrente, la Croce Flegrea, supportate dall'intervento di personaggi di notevole spessore criminale legati al clan dei Casalesi. La vicenda era iniziata, secondo la ricostruzione degli inquirenti, quando la Croce Flegrea aveva tentato di intraprendere il servizio al Moscati di Aversa, andando in concorrenza con Belfiore. L'imprenditore normanno, allora, minacciò il rivale di far intervenire "gli amici di Casale" facendolo desistere dal suo proposito. 

Accuse gravissime che hanno trovato riscontro prima al Riesame e poi in Corte di Cassazione. Gli Ermellini hanno vidimato le argomentazioni del Tribunale della Libertà e confermato l'ordinanza di custodia cautelare e gli arresti domiciliari per Belfiore. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ambulanze dei Casalesi: l'imprenditore resta ai domiciliari

CasertaNews è in caricamento