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Cronaca

Gli affari della famiglia Della Ventura, i 7 arrestati si professano "innocenti"

Hanno risposto alle domande del magistrato nel corso dell'interrogatorio di garanzia

Hanno risposto alle domande dichiarandosi innocenti. E' quanto accaduto oggi nel corso degli interrogatori di garanzia a carico dei 7 arrestati nell'ambito dell'inchiesta sul business della droga a Caserta da parte del gruppo Della Ventura, storicamente affiliato al clan Belforte, che avrebbe proseguito i propri affari illeciti attraverso Concetta Buonocore e Michele Maravita, rispettivamente moglie e genero del boss Antonio Della Ventura, ristretto al 41 bis. 

Hanno fornito una propria versione dei fatti respingendo le accuse, confluite nell'ordinanza del gip Di Palma del tribunale di Napoli, Buonocore, Maravita, Consiglia D'Angelo ed Agostino Vergone, tutti finiti in carcere nell'ambito dell'inchiesta. Per loro i difensori, gli avvocati Michele Di Fraia, Giuseppe Stellato e Mario Mangazzo, hanno già presentato istanza al tribunale del Riesame per rivalutare le esigenze cautelari che hanno portato all'arresto dei quattro. Hanno risposto alle domande del magistrato anche Ferruccio Coppola, Umberto Giglio e Giuseppe Orefice, ristretti ai domiciliari, assistiti rispettivamente dagli avvocati Alfonso Iovino, Enrica Alifano e Nello Sgambato. 

L'indagine, coordinata dalla Dda, ha consentito di accertare che Concetta Buonocore, nonostante il suo stato detentivo, era costantemente messa a conoscenza della situazione esterna da congiunti e collaboratori, e manteneva pertanto un costante controllo delle attività illecite del gruppo criminale, organizzando addirittura “regolamenti” di conti nei confronti di soggetti che avevano mancato di rispetto al genero Michele Maravita che, per conto della suocera, aveva assunto la guida degli affari di famiglia. 

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