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Cronaca

Ursomando: "Sul biodigestore assordante silenzio di Velardi e Felicori"

Il j'accuse del commissario provinciale dei Verdi sull'impianto diventato "una questione interna del Pd"

"Sulla questione del biodigestore di Ponteselice è assordante il silenzio del presidente dell'Ato Rifiuti Antonello Velardi e del direttore della Reggia Mauro Felicori". E' questo il j'accuse del commissario provinciale dei Verdi Edgardo Ursomando intervenendo sull'impianto per lo smaltimento di 40mila tonnellate di rifiuti organici annui da realizzare nel capoluogo a confine con i comuni di San Nicola la Strada, Recale e Casagiove.

"Sarei tentato di non intervenire - ha spiegato Ursomando - ma ormai più che una questione sociale e ambientale, è diventata una questione squisitamente politica e di pertinenza esclusiva del Partito Democratico. Ormai tengono banco schermaglie virtuali sui social, che in verità risultano anche divertenti, se non fosse che si discute di un argomento che riguarda circa centomila cittadini che se ne fregano delle beghe di partito. Personalmente non ho nulla contro gli impianti di compostaggio o biodigestori, sono impianti necessari per chiudere efficientemente il ciclo della raccolta differenziata. Trovo, invece, senza logica la scelta della località Ponteselice per l’allocazione di un mega impianto".

Il motivo? "La vicinanza con i centri abitati dei comuni di Caserta, San Nicola la Strada, Capodrise, Recale e Casagiove, nonché con la Reggia Vanvitelliana - prosegue Ursomando - basterebbero come motivi per indurre l’amministrazione comunale del capoluogo a fare immediatamente dietro front senza scendere in tecnicismi riguardanti vincoli, opportunità di sviluppo e disagio sociale. Adesso è in atto un vero e proprio braccio di ferro, dove gli interventi degli altri (comitati, partiti politici di centrosinistra e centrodestra) rimangono voci inascoltate, mentre invece alcune autorevoli voci, che potrebbero fare chiarezza sulla questione, continuano nel loro assordante silenzio".

In particolare "sull’argomento non è intervenuto il Presidente dell’ATO rifiuti Antonello Velardi come non è intervenuto il Direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori, manco a farlo apposta tutti e due “battezzati” dal PD, eppure anche loro sono comunque coinvolti, direttamente o indirettamente, nei processi relativi alla questione biodigestore. Sono anche del PD i sindaci di Caserta, San Nicola la Strada e Casagiove, che a quanto pare sono disposti ad arrivare alle carte bollate per dirimere la questione".

Per il commissario dei Verdi una soluzione "non esiste". L'auspicio, dunque, è quello di "un intervento dalle alte sfere, un po' come si fa con i bambini che bisticciano per un giocattolo; si toglie il giocattolo e si avvia contestualmente un processo di responsabilizzazione. In parole povere: Caserta è intenzionata a costruire un biodigestore sul suo territorio, che si può riassumere in un affare da 26 milioni e mezzo di euro, più una quota di ristoro che alleggerirà la tassa sui rifiuti, ma non ha aree indicate su cui ubicare l’impianto. I comuni limitrofi non avendone nessun beneficio subiranno gli effetti negativi dell’impianto in casa loro, tranne il prezzo calmierato per il rifiuto umido così come previsto dalla legge regionale, ma quello vale per tutti. Urge perciò l’intervento del Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, anche lui del PD, che coinvolga nei processi tutti i comuni della conurbazione e li metta davanti ad un atto di responsabilità che porti all’individuazione nei propri tenimenti di un sito idoneo per la costruzione del biodigestore". 

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