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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Sessa Aurunca

Atlete spiate sotto la doccia: il coach guardone davanti al giudice

L'allenatore prova a giustificarsi: "Non ho messo io la borsa nello spogliatoio"

Prima l'amore con la collega di lavoro, immortalato anche con video dei loro incontri intimi, poi la fine della relazione e la denuncia per stalking da parte della donna e di suo marito e dai controlli emerse come l'uomo, di professione infermiere ed allenatore di una squadra femminile di pallavolo di Sessa Aurunca, spiasse le sue atlete negli spogliatoi registrando le giocatrici nude sotto la doccia. 

Protagonista della vicenda F.F. che stamattina ha provato a raccontare al giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere la sua versione dei fatti, accaduti tra il 2009 ed il 2014. Prima la relazione clandestina insieme ad una collega con cui lavorava nello stesso ospedale, anche se in reparti differenti. Un rapporto che veniva ripreso dalle telecamere ma "in maniera consenziente - ha detto l'uomo - Le chiesi se volesse farsi riprendere e poiché le dava fastidio la presenza della telecamera la nascosi ma lei sapeva tutto". Dopo la fine di quella relazione, con incontri anche in ospedale dove l'uomo avrebbe "sequestrato" la collega per 5 ore, cominciarono le condotte persecutorie con i video di quegli incontri che sarebbero stati, addirittura, inoltrati anche al marito della donna. "E' stata lei a farlo non io - ha detto al giudice - Dopo la fine della nostra relazione mi ha anche minacciato dicendo che mi avrebbe fatto gambizzare dal marito".

Comunque sia dopo la denuncia da parte della donna e gli accertamenti della polizia si scoprì anche che l'uomo aveva dei video delle atlete della squadra di pallavolo che allenava. "Utilizavamo una telecamera nascosta su una penna per riprendere le partite all'insaputa delle avversarie e studiarne i punti deboli in vista del ritorno", ha provato a chiarire. Una strategia antispostiva, sicuramente, ma non penalmente rilevante, se non fosse che la borsa con la penna venne posata nello spogliatoio femminile. "Non l'ho messa io lì nè ho attivato la telecamera - ha detto l'imputato - Quella borsa non la utilizzavo solo io ma anche altre due persone, l'allenatore in seconda ed un altro collaboratore". Il coach guardone ha anche negato di aver fatto apprezzamenti alle ragazze durante gli allenamenti. 

Il processo è stato rinviato alla fine di aprile quando in aula verranno mostrati i video e si concluderà l'esame dell'imputato. La difesa delle parti civili è stata affidata agli avvocati: Stefano Alfieri, Edoardo Razzino e Gabriele Gallo. 


 

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