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Cronaca Castel Volturno

Camorra, arrestati quattro esattori del clan dei casalesi gruppo 'Bidognetti-Setola'

Castel Volturno - Dopo l'arresto dei componenti del gruppo di fuoco del clan Setola, nella serata di ieri, la polizia arresta gli "esattori" dell'organizzazione criminale. La squadra mobile di Caserta, diretta dal vice questore dr. Rodolfo Ruperti...

Dopo l'arresto dei componenti del gruppo di fuoco del clan Setola, nella serata di ieri, la polizia arresta gli "esattori" dell'organizzazione criminale. La squadra mobile di Caserta, diretta dal vice questore dr. Rodolfo Ruperti, coadiuvata dal servizio centrale operativo e dagli equipaggi dei reparti prevenzione crimine della polizia di stato, ha eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla procura distrettuale di Napoli nei confronti di:
Esterino Antonucci, nato a apoli il 7-3-1970, res. a Castel Volturno, alias "biscotto", pregiudicato; Alessandro Gravante, nato a grazzanise il 1-11-1950, res. a Castel Volturno, soprannominato "zi lisandro u' giudice", pregiudicato, sorvegliato speciale; Aldo Russo, nato a Castel Volturno il 11-3-1962, ivi redisente, alias "u' marocchino", sorvegliato speciale; Massimo Vitolo, nato a Castel Volturno il 27-8-1958, ivi residente, sorvegliato speciale.
Tutti gli arrestati sono gravemente indiziati di associazione a delinquere di stampo mafioso, per la loro appartenenza alla organizzazione denominata clan dei "Casalesi-fazione Bidognetti e piu' direttamente al gruppo facente capo a Giuseppe Setola, e di estorsione continuata ed aggravata dal ricorso al metodo mafioso.Le indagini della squadra mobile hanno permesso di individuare gli appartenenti al clan setola che negli ultimi mesi avevano assunto, sotto la sua egida, la conduzione delle attivita' estorsive sul litorale domitio, vessando sistematicamente numerosissimi commercianti ed imprenditori, anche attraverso la pretesa e la riscossione di modeste somme di denaro, al fine di coseguire non solo un illecito guadagno ma, soprattutto, per ribadire ed affermare il predominio del gruppo bidognettiano in un'area storicamente soggetta al suo controllo.Gli investigatori, anche attraverso attivita' di intercettazione telefonica ed ambientale, hanno ricostruito numerosi espisodi estorsivi, praticati in forma capillare e continua attraverso una metodica vessazione degli operatori economici del litorale domitio.Le indagini, innanzitutto, hanno consentito di individuare in Esterino Antonucci, sino a pochi mesi fa ritenuto pregiudicato di piccolo spessore criminale ed estraneo alle organizzazioni camorristiche, il principale referente di Giuseppe Setola riguardo alla riscossione ed alla distribuzione delle estorsioni, evidenziandone il ruolo di "cerniera" tra gli storici affiliati e le nuove leve che ne hanno ereditato la conduzione delle attivita' illecite sul territorio.
Antonucci aveva assunto un ruolo preminente in tali attivita', organizzando e pianificando con criminale determinazione l'attivita' degli altri fermati, cui era assegnato prevalentemente il ruolo di "contattare" le vittime e "riscuotere" materialmente il pizzo, anche se gli stessi partecipavano ai processi decisionali del gruppo.
Tra le vittime del sodalizio criminale sono stai individuati titolari di caseifici, negozi di elettronica, ma anche piccoli artigiani ed ambulanti ed i raccoglitori delle pigne della pineta di Castel Volturno, cui, a seconda della raccolta, veniva imposto il pagamento di una cifra fissa per quintale. L'attivita' estorsiva non risparmiava neppure persone vicine o imparentate con altri gruppi criminali, cui, comunque, veniva reso il favore di effettuare un "regalo".
La tangente, addirittura, veniva imposta anche ai figli di uno dei "fermati", Alessandro Gravante, raccoglitori di pigne. Il denaro estorto, come risulta esplicitamente dalle conversazioni intercettate, veniva in gran parte consegnato, sino al suo arresto, direttamente a Setola, ed in parte diviso tra gli affiliati.
Tre dei fermati, gravante, Russo e Vitolo erano sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nei comuni di residenza e sono noti per la loro storica affiliazione al "clan Bidognetti", per il quale svolgevano il ruolo fiduciario di "esattori". Gli stessi erano stati condannati nel gennaio 2002, insieme a Cirillo Francesco, cl. '74 e Cirillo Alessandro, cl. '76, a sei anni di reclusione per la tentata estorsione in danno di noviello domenico, titolare di un'autoscuola assassinato dal gruppo setola il 16 maggio 2008 a Baia Verde.

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