"Con grande amarezza dobbiamo costatare anche quest'anno, che nonostante i continui appelli delle varie istituzioni e della Chiesa, ci sono stati morti e feriti in tutta Italia e ciò che ci rammarica di più è il fatto che sono stati molti i bambini coinvolti negli incidenti per i botti di Capodanno", è quanto afferma padre Antonio Rungi, teologo morale campano. "Siamo vicino a tutte quelle famiglie che loro malgrado e senza loro diretta responsabilità si sono trovano nella sofferenza per la morte del loro congiunto, per le mutilizioni, le ferite ele sofferenze di ogni tipo causate da una notte di follia. Mai più la guerra di Capodanno, vogliamo gridare con le stesse parole del Papa, Giovanni Paolo II, nel denunciare i conflitti in ogni parte del mondo. Anche per noi, per l'Italia, questo passaggio al 2009 è stato se non una vera e propria guera poco ci manca per essere definita tale, in considerazione che sono stati diverse le persone ferite con armi da fuoco e la causa della morte di un giovane napoletano è da ricondurre a fatti gravi come quelli di sparare con pistole o fucili. Mi auguro - conclude padre Rungi- che questa nuova lezione di dolore, sofferenza e morte nella notte di Capodanno faccia rinsavire tutti coloro che hanno il culto dello sparo, di qualsisi genere e pericolosità, proprio nel passaggio al nuovo anno. E mi riferisco a quanti purtroppo per loro stessa incuria ed imprudenza hanno riportato conseguenze in seguito allo sparo di botti più o meno pericolosi di ieri notte. Non ci resta che pregare per quanti oggi sono toccati da questo dramma di ferite, mutilazioni e morte che ha causato da guerra di Capodonno 2009 in Italia, soprattutto nel Meridione. Per tutte le vittime del Capodanno ho pregato e fatto pregare i fedeli nelle sante messe di questa mattina celebrate da me a Mondragone, alla Stella Maris ed ai Turisti di varie parti d'Italia presenti a Mondragone ieri sera ed oggi".