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Cronaca

Scoperte a Caserta foto inedite del terremoto di Messina

Caserta - Scoperte a Caserta foto inedite del terremoto di Messina e Reggio. Un secolo fa alle 5,21 del mattino uno dei più grandi terremoti della storia colpì l'Italia. La terribile scossa fu avvertita nettamente anche a Caserta e la gente si...

Scoperte a Caserta foto inedite del terremoto di Messina e Reggio. Un secolo fa alle 5,21 del mattino uno dei più grandi terremoti della storia colpì l'Italia. La terribile scossa fu avvertita nettamente anche a Caserta e la gente si riversò nelle buie strade del centro e nelle 22 frazioni di cui si componeva il capoluogo di Terra di Lavoro. A fatica il neo sindaco Carlo Cornacchia della città, eletto appena un paio di mesi prima in un contesto di grande confusione amministrativa, chiese informazioni alla prefettura per conoscere il baricentro dell'evento e fare un rendiconto di cosa era accaduto. Solo qualche giorno dopo si seppe dell'epicentro tramite dei dispacci fatti arrivare al prefetto dell'epoca S. E. Giuseppe Crignolo, si parlava dello stretto di Messina con la città di Reggio Calabria la più colpita. Vittorio Emanuele III e la regina Elena furono tra i primi a giungere nelle località colpite dalla sciagura, per prestare soccorso ai superstiti ed organizzare le prime misure operative, quando nessuno ancora osava recarsi nella zona, per la paura di crolli, epidemie e reiterazioni del cataclisma.
Un tegola pesante sul governo dell'epoca di Giovanni Giolitti che oltre alla crisi se la dovette vedere con un eventi che rischiava di mettere in ginocchio la nazione per sempre. Le cifre del disastro sono state sempre un mistero su alcuni libri di Storia assommano a 150.000 ma ultimi studi si ritiene che fossero tra 70 mila e 85 mila morti. Anche perché al terremoto si sommò un tsunami con onde alte 10 metri che aggiunsero vittime a vittime. Passarono circa sette giorni prima che si riuscisse ad organizzare da Caserta una spedizione tale da potere soccorrere la popolazione siciliane e reggiana. A partire furono le giovani leve ed un gruppo di volontari tutti appartenenti alle famiglie benestanti, pochi del ceto medio ancor meno gli agricoltori.
Giovanni Tescione quello che nel 1927 diventerà il primo podestà della città, nel dicembre del 1908 aveva da poco compito 24 anni reduce dall' università dopo aver compiuti gli studi classici a Liegi in Belgio. Dovendosi avviare agli studi tecnici era uno di quelli che poteva maggiormente dare una forte contributo a favore delle popolazioni terremotate. Solo di recente il figlio il Giudice Castore Tescione ha trovato alcune immagini sbiadite in formato "cart da visite", che opportunamente recuperate danno una testimonianza di quei tragici eventi. Difficile risalire ai nomi dei volontari casertani troppo poche le annotazioni ai margini delle foto e per di più sbiadite.
Un'esperienza che Giovanni Tescione non ha mai utilizzato per fare carriera politica che incominciò a praticare nel 1914 diventando prima consigliere provinciale e poi sindaco di Casagiove. Alla fine delle prima guerra mondiale fu eletto deputato al parlamento in rappresentanza della lista Combattenti di Alberto Beneduce con il quale intratteneva una fervida amicizia ed un'assidua collaborazione nell'interesse della comunità casertana.
Un terremoto drammatico in quanto colpi la gente in pieno. La sua potenza fu si 7,1 gradi della scala Richter (11-12 della scala Mercalli), cui fece seguito un terribile maremoto, devastò le coste della Calabria e della Sicilia, distruggendo radicalmente numerosi centri abitati tra cui le città di Reggio e di Messina. I Centri abitati furono distrutti. Messina perse il 90% dei suoi edifici ed enormi danni furono riportati anche a Reggio Calabria. In seguito al disastroso evento verrà approvata una legge in parlamento che prevedeva stanziamenti ai favore dei terremotati intesi a proteggere l'industria zolfiera e la produzione e il commercio degli agrumi dell'Italia meridionale.

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