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Cronaca

In 10mila alla manifestazione contro il razzismo

Caserta - Circa 15mila, secondo gli organizzatori, le persone scese in piazza a Caserta per dire 'no' al razzismo. Un ''risultato straordinario'' che si spiega ''con l'ondata di indignazione che sta attraversando le comunita' migranti dopo la...

Circa 15mila, secondo gli organizzatori, le persone scese in piazza a Caserta per dire 'no' al razzismo. Un ''risultato straordinario'' che si spiega ''con l'ondata di indignazione che sta attraversando le comunita' migranti dopo la strage di Castelvolturno e i tanti, troppi episodi di razzismo e di violenza verso gli immigrati, come a Pianura'', sostiene il Comitato promotore della manifestazione, che lancia un ''patto di solidarieta' per i diritti con gli italiani''. Al termine del corteo, gli organizzatori ''insieme a migliaia di migranti, hanno presidiato piazza Vanvitelli per una due giorni di happening, allestendo punti di ritrovo per trascorrere la notte'', mentre annunciano per domani (5 ottobre) alle ore 18 concerto live contro il razzismo con l'orchestra di piazza Vittorio e Pietro Condorelli'' e per stasera una ''veglia per le vittime delle carrette del mare''.
''Come venti anni fa con la morte di Jerry Masolo - si legge in una nota - noi speriamo che dopo la strage terroristica degli migranti innocenti di Castelvolturno, la manifestazione di oggi a Caserta, e quelle a Roma, ad Ancona , a Parma e a Milano, segnino la sollevaziione della coscienza civile contro la legislazione discriminatoria che oggi espone migranti e rifugiati allo sfruttamento, alle violenze, agli speculatori''.
"Siamo noi le prime vittime dell'insicurezza - ha detto Stephen della comnita' ghanese di Castelvolturno - perche' l'unica vera sicurezza si fa' con i diritti. Invitiamo la popolazione italiana a sancire un'alleanza dei diritti contro gli imprenditori della paura e della precarieta'".
La manifestazione di oggi, spiegano ancora gli organizzatori, ''lancia messaggi fondamentali'', come la richiesta di ''prevedere canali di ingresso regolari attualmente inesistenti'', ''regolarizzare i lavoratori immigrati che nonostante da anni vivono e lavorano nel nostro paese, non si vedono riconosciuti un permesso di soggiorno'' e ''difendere il diritto d'asilo''.
''Apprezziamo la vicinanza delle istituzioni locali, ma questa vicinanza deve tradursi in politiche e risorse vere per l'accoglienza - sostiene il Comitato promotore del corteo - Un terreno su cui la regione Campania e' ancora tropo indietro. Inoltre chiediamo al presidente Bassolino di esprimersi pubblicamente contro il rischio paventato di un centro-lager per migranti anche nella nostra regione.
Auspichiamo l'impegno della questura e della prefettura nel rinforzare gli uffici preposti al rilascio e al rinnovo dei permessi di soggiorno. Proponiamo a tutte le realta' antirazziste, alle comunita' dei migranti, alle amministrzioni democratiche una grande assemblea per dicembre nella sala consiliare di Castelvolturno per cominciare concretamente a sviluppare il necessario cambio di rotta''.
Presenti anche numerosi rappresentanti delle istituzioni, a partire dai sindaci di Napoli e Caserta, Rosa Iervolino e Nicodemo Petteruti che sfilano con la fascia tricolore ed i rispettivi gonfaloni: "Sono qui - ha detto al suo arrivo il sindaco Iervolino - per testimoniare il sentimento di solidarietà della città di Napoli e dire a tutti con chiarezza che episodi di intolleranza vanno contro il nostro senso di accoglienza e agli immigrati che noi li capiamo e vogliamo fare il possibile perchè si integrino nel rispetto delle leggi". La Regione è rappresentata dall'assessore all'immigrazione Alfonsina De Felice. La marcia è il primo appuntamento di una tre giorni di mobilitazione anti razzista a Caserta.
I rapporti tra politica e camorra sono al centro di un duro atto d'accusa lanciato dal vescovo di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro. "La politica si è indebolita - ha detto parlando con i cronisti durante il corteo anti razzista di oggi - essa è spinta, non vorrei dire guidata, dal potere camorristico. Ciò vuol dire che non è detto che il politico sia un camorrista, però deve comportarsi secondo le regole che stabiliscono i malviventi".

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