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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Operazione Terra promessa 2: Polizia e Gdf sequestrano 8 discariche dei 'casalesi'

Caserta - Diciassette persone, tra cui alcuni presunti affiliati del clan dei Casalesi e alcuni imprenditori del nord Italia, sono indagate per concorso in associazione mafiosa e disastro ambientale per lo smaltimento di rifiuti tossici in...

Diciassette persone, tra cui alcuni presunti affiliati del clan dei Casalesi e alcuni imprenditori del nord Italia, sono indagate per concorso in associazione mafiosa e disastro ambientale per lo smaltimento di rifiuti tossici in Campania, a cavallo tra le province di Caserta e Napoli.
I provvedimenti di sequestro di siti e discariche abusive, nei quali sono stati sversati rifiuti tossici e nocivi, gestiti dal clan camorristico dei "casalesi" sono stati eseguiti sin dalle prime ore di ieri dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza.
I decreti di sequestro sono stati emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli che sta coordinando le operazioni alle quali partecipano anche agenti dei reparti prevenzione crimine della Polizia di Stato.
Nell'operazione, denominata "Terra promessa 2", risultano indagate 20 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti.
Il tutto sarebbe stato coperto da un sistema di fatture false per certificare pagamenti maggiori di quelli reali e permetteva di creare anche fondi neri che secondo gli inquirenti venivano talvolta utilizzati per elargire tangenti a funzionari privati e pubblici.
Secondo il coordinatore della Dda Franco Roberti, il sequestro effettuato ammonterebbe a un valore di circa 40 milioni di euro.
Le indagini sono state coordinate dalla Dda di Napoli con la collaborazione di Gaetano Vassallo, imprenditore pentito che ha condotto le autorità nei luoghi in cui è avvenuto lo scempio ambientale, organizzato in parte dalla fazione Bidognetti del clan dei Casalesi.
"Con questi sequestri ce n'è abbastanza per chiedere agli organismi competenti ... di procedere alle bonifiche dei suoli una volta identificate le aree i cui si è verificato il disastro ambientale" ha commentato il procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore.

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