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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Gricignano di Aversa

Politica e camorra: 6 arresti a Mondragone

Gricignano di Aversa - Un'ordinanza di custodia cautelare e' stata eseguita a carico di 6 persone dalla Guardia di finanza di Mondragone dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta e dai carabinieri del Comando provinciale di Caserta. Gli...

Un'ordinanza di custodia cautelare e' stata eseguita a carico di 6 persone dalla Guardia di finanza di Mondragone dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta e dai carabinieri del Comando provinciale di Caserta. Gli indagati sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e corruzione di pubblico ufficiale, aggravate dalla finalita' camorristica e truffa ai danno dello Stato. Le ordinanze sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli su richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia.
Le forse dell'ordine hanno anche eseguito il sequestro di un credito della somma di 4 mln e 700 mila euro vantato dalla "Eco4 Spa" nei confronti del Consorzio Ce4, oggetto di una fraudolenta cessione ad un istituto di credito. Gli arresti, avvenuti stamattina, rappresentano il proseguo di altre misure cautelari emesse dal gip di Napoli il 22 marzo scorso, riguardo una presunta costante pressione mafiosa, attivata da affiliati al clan La Torre, dominante a Mondragone, esercitata dal 2001 fino alla prima meta' del 2005, nei confronti della Eco4.
Secondo gli inquirenti della dda, il clan La Torre avrebbe operato una "profonda infiltrazione" all'interno ''dell'amministrazione comunale di Mondragone, pressione ed infiltrazione che hanno trovato un rilevantissimo e indispensabile -e' spiegato nella nota dei pm- dato di sintesi e di collegamento tra le diverse entita' (pubblica amministrazione da un lato e sodalizio La Torre dall'altro) nella figura di Giuseppe Valente, gia' presidente del consorzio Ce4". Nella loro ricostruzione i pm spiegano che, "per un miglior controllo dell'amministrazione comunale, soggetti contigui al clan mondragonese, tra cui Maria D'Agostino, gia' consigliere comunale, e Gennaro Sorrentino, si costituirono nell'anno 2004 persino in gruppo politico, cosi' da continuare a inquinare l'azione politico-amministrativa, attraverso lo schermo partitico, risultando il gruppo stesso -spiegano gli inquirenti- dapprima 'innominato' per poi collegarsi strutturalmente con piu' ampie organizzazioni operanti anche a livello nazionale, essendo peraltro assolutamente indifferente l'area politica cui legarsi".
L'attivita' investigativa dei carabinieri, della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza casertani "consentivano dunque, non solo di cogliere pienamente le caratteristiche dell'infiltrazione mafiosa della societa' mista 'Eco4 Spa' -societa' strategica in quanto affidataria privilegiata del servizio di raccolta dei rifiuti gia' concesso, nel tempo, da 18 Comuni del casertano- ma altresi' di svelare l'indissolubile connubio tra imprenditoria casertana, gruppi mafiosi sul territorio (facenti capo alle famiglie Bidognetti e La Torre-Fragnoli) ed amministrazione comunale mondragonese". Se le precedenti indagini ''consentivano di accertare la compartecipazione occulta mafiosa dell'Eco4 Spa,, ente piegato agli interessi patrimoniali del vertici del clan dei Casalesi attraverso l'azione dei fratelli Sergio e Michele Orsi e la stabile e continuativa contribuzione finanziaria del clan campano dagli stessi garantita'', lo sviluppo investigativo ''consentiva di chiarire la genesi della societa' mista e il supporto che la stessa societa' continuativamente garantiva alla stabilita' dell'assetto politico del comune di Mondragone, anche e soprattutto attraverso al contrazione di accordi connessi al versamento della tangente estorsiva''.
Secondo gli investigatori, la gara indetta dal Consorzio Ce4 per l'individuazione del partner privato sarebbe stata aggiudicata nel 2002 all'Ati capeggiata dalla 'Flora Ambiente', facente capo ai fratelli Michele e Sergio Orsi, ''grazie ad un'intesa corruttiva e ad un'ingegnosa turbativa d'asta, coinvolgendo i privati aggiudicatari, il presidente del consorzio Giuseppe Valente e il presidente della commissione di gara Claudio De Blasio''.
L'importanza della gara e la conseguente costituzione della societa' mista Eco 4 Spa, proseguono i pm, si coglieva dai successivi sviluppi quando, in un tempo decisamente breve, la Spa Eco4 diverra' affidataria, in via diretta e senza gara alcuna, della quasi totalita' dei servizi di raccolta nei comuni compresi nel territorio del consorzio. "Tali affidamenti diretti verranno consentiti anche attraverso una pluralita' di provvedimenti emessi dal Commissariato di governo per l'emergenza rifiuti -spiegano i pm della dda- Atti del tutto estranei ai poteri dell'ente e rilasciati in occorrenza con la concessione di utilita' corrispettive per il funzionario pubblico interessato, nonche' mediante una insistente azione corruttiva ed abusiva diretta a ottenere il rilascio della certificazione antimafia (problema sorto nei rari casi in cui i comuni optavano formalmente per la gara pubblica)".
Secondo gli inquirenti in questo versante, come in altri, veniva richiesto l'intervento e la copertura di referenti politici, mediata anche da Giuseppe Valente. Il racconto tra gli interessi degli imprenditori privati, domini della societa' mista Eco4 Spa e gli interessi degli amministratori e politici, si coglieva in occasione delle contese elettorali quando numerose persone venivano assunte presso l'Eco4 Spa, su richiesta di esponenti politici, per motivi elettorali. L'attivita' investigativa avrebbe consentito di infrangere il patto di omerta' che avrebbe legato gli amministratori dell'Eco4 Spa -partner del socio occulto mafioso, riconducibile agli esponenti locali del clan dei Casalesi- alla criminalita' organizzata di Mondragone, svelando l'esistenza di una coeva tangente periodica, pari a 15 mila euro mensili, versata dai vertici della societa' mista Eco4 Spa, per circa 4 anni.
Dalle indagini sarebbe emerso che la tangente costituiva "una rilevante fonte di reddito criminale del gruppo, vitale per l'ordinaria amministrazione dello stesso e la dipendenza finanziaria del clan dai determinatori della spesa pubblica comportava ineludibilmente -secondo una stringente logica economica- una sua dipendenza rispetto all'amministrazione locale". Tale soggezione finanziaria si sarebbe tradotta nell'intervento richiesto dalla parte politica al clan locale, poi attuato, nel dare sostegno alla giunta comunale, apporto che vedra' poi necessariamente implicata, per la concessione di posti di lavoro, la parte imprenditoriale.
Secondo gli inquirenti sarebbe evidente un rapporto di reciprocita' funzionale tra politici e camorristi "che ha visto i primi in posizione sovraordinata rispetto ai secondi". Con l'accusa di estorsione continuata hanno ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare Giuseppe Fragnoli, Giacomo Fragnoli, Vincenzo Filoso, Gennaro Sorrentino, Augusto La Torre e Giuseppe Diana. Le indagini avrebbero consentito di individuare in Antonio la Torre uno dei mandanti delle attivita' estortive, all'epoca in cui era latitante in Scozia e in Aniello Pignataro il co-esecutore.
Scrivono ancora i pm nella nota che "emergeva altresi' il ruolo di Giuseppe Valente, presidente del Consorzio Ce4 nella rilevante e prolungata tassazione estorsiva. Questi risultava infatti decisivo -nella sua veste di plenipotenziario del sindaco di Mondragone Conte Ugo, per i rapporti con il clan La Torre e di vero e proprio alter ego del sindaco, sia nella fase di conclusione della pattuizione estortiva sia in quella esecutiva, ruolo volto a impedire ai fratelli Orsi di sottrarsi alla domanda di denaro proveniente dall'indicato gruppo criminale". Le indagni avrebbero consentito inoltre di svelare la creazione ad opera di elementi collegati al clan La Torre, di una formazione politica capace di incidere sull'amministrazione comunale di Mondragone e la solo apparente uscita di scena di Maria D'Agostino, la quale invece, secondo i pm, ''si dimostrava di fatto capace di intervenire e condizionare le scelte dell'amministrazione comunale che, dopo le elezioni tenutesi nel giugno del 2004, restava guidata dal sindaco Ugo Conte''. La costante ingerenza della D'Agostino e la sua attitudine a pilotare comunque scelte rilevanti dell'amministrazione comunale, dimostrava ulteriolmente il legame tra la stessa e l'aggregazione capeggiata da Ugo Conte, vantando -secondo gli inquirenti- "la d'Agostino un credito pienamente coerente con l'esistenza di un accordo sinallagmatico per il quale il sostegno offerto dalla donna alla giunta Conte risultava la primaria prestazione da retribuire".
L'attivita' investigativa avrebbe anche consentito di chiarire un'ulteriore truffa ai danni dello Stato, per un importo pari a 4 milioni e 700 mila euro, realizzata da Giuseppe Valente e dai fratelli Sergio e Michele Orsi, questi ultimi due anche attraverso il prestanome Aldo Schiavone e il direttore generale del Consorzio CE4 Claudio De Biasio e da alcuni dipendenti e funzionari della Bnl "questi ultimi infedeli e prezzolati agevolatori della condotta, comportando, -scrivono i pm- il conseguente sequestro preventivo del corrispondente credito, oggetto di illecita cessione dell'Eco 4 alla Bnl e successivi sconti". Per i contributi resi al clan di Mondragone, i pm accusano di concorso esterno in associazione mafiosa Gennaro Sorrentino, Giuseppe Diana, Giuseppe Valente e Maria D'Agostino.

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