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Cronaca

Pascarella attacca Lucarelli: 'Non sei mio presidente'

Caserta - “E’ con grande piacere che sfogliando i quotidiani e visitando le testateon-line che sta mattina ho costatato la grande vicinanza di tutti i mieicolleghi casertani di fronte al grave episodio intimidatorio che ha colpitome e la mia...

“E’ con grande piacere che sfogliando i quotidiani e visitando le testateon-line che sta mattina ho costatato la grande vicinanza di tutti i mieicolleghi casertani di fronte al grave episodio intimidatorio che ha colpitome e la mia famiglia. Ringrazio tutti i miei colleghi casertaniindiscriminatamente, sarò sempre loro riconoscente, per quanto hanno fattoin un momento così difficile per la mia vita privata e professionale.
Ringrazio tutti tranne i soliti giornalisti “al caviale” che, nascondendosidietro il nome di testate prestigiose, hanno bisogno di sminuire gli attiintimidatori che subiscono colleghi della concorrenza, isolandoli e tacendo.State pur certi che se quanto capitato a me, fosse capitato ad uno di questigiornalisti “al caviale”, che non hanno mai (per fortuna) avuto problemi conla camorra, le loro prestigiose testate avrebbero costruito castelli enormie invalicabili, per difenderli. Per me, invece, da parte loro nemmeno unariga. Ma quello che più mi mortifica è l’alto tradimento umano eprofessionale di colui che è sempre stato mio amico: Ottavio Lucarelli. CaroOttavio, premettendo che mi dispiace per quella e-mail anonima circolata,giunta ieri anche a me, non posso che farti notare che tu come presidentedell’Ordine dei giornalisti, non hai scritto né proferito parola di confortonei miei confronti. Eppure giravi e come per Caserta, durante il periodo preelettorale per chiedere a me un sostegno, affinché cambiassero le coseall’Ordine dei giornalisti. Non sai quanti colleghi e amici hanno sostenutote e la tua lista, in nome di un cambiamento che evidentemente era solo unvostro pretesto elettorale, per raggiungere le agognate poltrone. Mi sareiaspettato qualcosa da te. Da oggi per me, moralmente, non sei più ilpresidente dell’ordine dei giornalisti e non meravigliarti se un giornoquesta tessera la butterò nel cesso. Non sono un folle, nè un visionario,non sono un eroe, non voglio esserlo, sono solo un collega che da tredicianni cerca di fare onestamente il proprio lavoro, ma che in questo momento (quello che è successo è su tutti i giornali di Caserta ) vive un profondodisagio e corre seri rischi per la vita propria e di suoi familiari. Aquesto punto mi rivolgo a te e agli altri consiglieri dell’ordine e mirivolgo anche all’amico Vincenzo Colimoro, presidente dell’Asso-stampa diNapoli ( forse anche lui costretto ad un forzato silenzio) : statesottovalutando la mia situazione, lo avete già fatto, per questo miaspettavo almeno una riga da parte vostra per me. Se dovesse succedermiqualcosa, dal momento che non conoscete quello che mi è accaduto negliultimi tre mesi, vi riterrò moralmente responsabili a causa del vostroisolamento nei miei confronti. Se ci fosse stato Ermanno Corsi a capodell’ordine, se ci fosse stato il mio fraterno e compianto amico FrancoLandolfo, probabilmente questo non sarebbe mai accaduto. Già rimpiangoquello che c’era prima. Ma se sarò ancora vivo, ci saranno le prossimeelezioni all’Ordine dei giornalisti e all’Asso-stampa: vedremo se Casertasarà ancora il vostro feudo di voti, come è stato quest’anno grazieall’impegno di persone come me ( alla quale sono legati per stima eamicizia, molti giornalisti casertani ). Non è una minaccia, né un ricatto,tra qualche anno il vero cambiamento all’Ordine dei giornalisti forsepartirà da Caserta. Voi siete solo il nuovo con una maschera, visto che nontutelate i colleghi. Mi rivolgo ai consiglieri dell’ordine che mi conosconoe conoscono anche la mia storia e la mia correttezza professionali: almenovoi non lasciatemi solo. Ma io non mi sento solo: ho dalla mia parte tutti imiei colleghi casertani, le forze dell’ordine e la magistratura. Affido unappello accorato ai miei maestri di sempre che resteranno un esempio per me.Citerò qualche nome e nessuno si offenda se ne dimentico qualcuno: FrancescaNardi, Marcello Curzio, Antonio Arricale, Vincenzo Palmesano, Ermanno Corsi,Domenico Palmiero, Angelo Agrippa, Marco Lo Batto, Antonella Monaco,Antonello Verardi, Sergio Califano, Stefano Prestisimone. Ringrazio tutti imiei colleghi del Giornale di Caserta, l’editore, il direttore e tutti icolleghi della redazione per la loro vicinanza.Infine ai magistrati della Dda, in particolare al dottor Raffaele Cantone,faccio presente che sto correndo davvero un grave pericolo per la mia vita echiedo loro di intervenire e di riflettere sul perché, nonostante abbiaprodotto tante denuncie alla Squadra Mobile di Caserta e ai carabinieri diPignataro Maggiore, finora contro il boss-pregiudicato Pietro Ligato, figliodell’ergastolano detenuto Raffaele, nulla si sia mosso. Non vogliosostituirmi a nessuno e ho fiducia nella polizia di Stato, ma hol’impressione che anche la Squadra Mobile stia sottovalutando la miaposizione. Un piccolo esempio: il boss Pietro Ligato qualche giorno fa,davanti all’obitorio di Caserta, mi disse: “Non ti preoccupare, ti faròvedere”, ho denunciato tutto alla Squadra Mobile. Dopo due giorni mi èarrivata una cartolina intimidatoria ( presentata alla Mobile ), nella qualec’era scritto “Stai attento”. Dopo due giorni ancora, è stato incendiato ilfurgone del mobilificio di mia sorella Giovanna. Possibile che nessuno trovaun nesso tra questi episodi, anche un bambino lo troverebbe. Non fa nulla,vado dritto per la mia strada. Allora pregiatissimi sostituti procuratoridelle Dda, vi chiedo un aiuto perché il pregiudicato che mi minaccia e isuoi uomini, circolano liberamente per Pignataro Maggiore, pronti a colpireme e la mia famiglia liberamente. E’ giusto tutto questo? Concludo dicendo:se qualcuno pensa che stia sopravalutando i miei problemi con la camorra ostia simulando un pericolo di vita, allora mi si metta sotto inchiesta, mase tutto ciò non sarà vero ( come l’ultimo atto intimidatorio dimostra )allora questa lettera aperta sarà uno dei miei testamenti. Grazie”

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