rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Casagiove

Toni Servillo al Cineclub Vittoria con la libreria Utho'pia con il film 'La ragazza del lago'

Casagiove - Riprendono alla grande gli incontri organizzati dal Cineclub Vittoria di Casagiove e dalla Libreria Uthòpia di Capua, con la proiezione del film "La ragazza del lago" con Toni Servillo. Il film, che esce nelle sale venerdì 14, sarà...

Riprendono alla grande gli incontri organizzati dal Cineclub Vittoria di Casagiove e dalla Libreria Uthòpia di Capua, con la proiezione del film "La ragazza del lago" con Toni Servillo. Il film, che esce nelle sale venerdì 14, sarà presentato sabato 15 alle ore 20 al "Vittoria", con la partecipazione di Toni Servillo.

Notizie sul film
Una giovane donna, annegata in un lago della provincia friuliana, viene rinvenuta nuda lungo la sponda. Sulla morte misteriosa di Anna, studentessa e giocatrice di hockey, indaga il commissario Giovanni Sanzio, padre ruvido e introverso di Francesca. Affetto da una dermatite atipica e dimenticato dalla consorte che soffre di una malattia degenerativa del sistema nervoso, Sanzio ricerca con passione metodica le ragioni pubbliche del delitto e quelle private della vita. Procedendo in un'indagine investigativa ed esistenziale scoverà l'assassino e il principio dell'ordine nel perverso sconvolgimento dell'omicidio. E' stato già detto ma è bene ripeterlo. Esiste il cinema mistificatorio di fiction e il cinema della realtà, non necessariamente nelle forme del realismo. L'opera prima di Andrea Molaioli appartiene alla seconda categoria, che annovera già adepti illuminati e illuminanti: Marra, Garrone, Sorrentino, Gaglianone. E' evidente che i due approcci non si possono accomunare: il primo è intrattenimento, il secondo è riflessione critica, è cinema che anticipa criticando l'esistenza. Tratto dal romanzo della norvegese Karin Fossum e sceneggiato dal questa volta "scompagnato" Petraglia, il film di Molaioli mutua i fiordi nei laghi della Carnia proponendo nella forma del giallo tematiche solitamente scartate dalla fiction consolatoria. Sopra un cinema che promuove frammenti di felicità senza prezzo, La ragazza del lago si impone e fa la differenza. Cimentandosi col cinema di genere, il regista romano gira un film sull'Italia di oggi, sulla provincia omologata tanto a nord quanto a sud. Nel Friuli rinato dalle macerie dei terremoti di crollo, tipici dei terreni carsici, restano sepolti i tanti personaggi, ugualmente colpevoli e ugualmente innocenti, personaggi che hanno una qualche mancanza, a cui è accaduto qualcosa che impedisce loro di essere pienamente. I loro disagi non sono quelli della classe media-borghese (adulterio, crisi di mezza età, ambizioni economiche), perché a Molaioli non interessa l'approccio sociologico o statistico alle cose. Il regista lavora "in togliere", eliminando i dati di cronaca e tutto quello che avrebbe reso scabrosa la vicenda. Alla fine rimane la storia di un dolore insopportabile, formalizzato nelle convenzioni narrative e stilistiche del genere. Più il film si avvicina alle dinamiche profonde ed eterne dei rapporti umani, più riesce a fissare lo sfondo, la copertura, il dato quotidiano. La ragazza del lago rivela inoltre un lavoro di conoscenza e preparazione svolto a stretto contatto con gli attori. Su tutti le interpretazioni senza isteria di Toni Servillo, in grado di misurarsi con tutti i generi, le maschere e i registri, e Fabrizio Gifuni, troppo spesso confinato in ruoli indegni del suo talento, che possiede la raffinatezza della semplicità assoluta.

Notizie su Toni Servillo
Toni Servillo, regista e attore campano, è stato scoperto relativamente tardi dal cinema, dato che aveva un percorso mostruosamente mastodontico nel teatro partenopeo alle spalle. La sua figura che appare sinuosa e arrendevole da una scala mobile condensa l'instancabile innamoramento del cinema per la sua recitazione: minimale, ma dotata di un'attrazione fatale che eleva al quadrato ogni minimo movimento del volto, ogni gesto. Non si può non amarlo quando scopriamo che quel suo personaggio, quel Titta de Le conseguenze dell'amore, ha molto in comune con noi, ma è complice di intrighi ben più grandi. Cresciuto in un collegio, sceglie la scuola statale per ultimare il liceo. E' la metà degli anni Settanta, vive i periodi degli scioperi, dei cortei, dell'occupazione della forte politicizzazione di estrema sinistra che stava investendo gli studenti. Sale per la prima volta su un palco alla vigilia della maturità classica, portando, con coloro che costruiranno il Teatro Studio di Caserta, il testo di Bertolt Brecht "Le visioni di Simone Machard". Con il Teatro Studio si impegnerà dai 17 ai 25 anni, attraverso spettacoli elaborati collettivamente, emergendo solo in un secondo tempo come regista. Alla fine degli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta, continua la sua attività teatrale, avvicinandosi, nel 1986 al gruppo Falso Movimento e quindi al regista Mario Martone, che lo imporrà nel 1992 con il film Morte di un matematico napoletano con Anna Bonaiuto, Carlo Cecchi, Renato Carpentieri, Licia Maglietta e Vincenzo Salemme. Cui seguirà Rasoi (1993) con Iaia Forte e Teatro di guerra (1998). Da lì passerà al Teatro dei Mutamenti di Antonio Neiwiller e ai Teatri Uniti, anche se nel frattempo continuerà il suo percorso cinematografico recitando per Antonio Capuano in un episodio de I Vesuviani (1997) e in Luna Rossa (2001). Molto amato da Paolo Sorrentino, vestirà per lui prima i panni scomodi di un cantante posto tra Franco Califano e Fred Buongusto ne L'uomo in più (2001), e poi quelli dell'insonne e drogato Titta De Girolamo ne Le conseguenze dell'amore(2004), sicuramente il suo ruolo più bello. Un uomo misterioso, facoltoso, che si ritrova per ben 8 anni a vivere in un albergo della Svizzera e a nascondere un segreto che emergerà grazie all'amore di una cameriera. L'Italia del cinema gli offre i suoi premi più prestigiosi: il David di Donatello e il Nastro d'Argento come miglior attore protagonista. Torna poi in teatro, dove mette in scena soprattutto testi di Eduardo De Filippo. Oltre a La ragazza del lago, il cinema lo aspetta in Lascia perdere Johnny di Fabrizio Bentivoglio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Toni Servillo al Cineclub Vittoria con la libreria Utho'pia con il film 'La ragazza del lago'

CasertaNews è in caricamento