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Cronaca Caiazzo

Cancello centro sportivo cade e ferisce bimbo di 6 anni

Caiazzo - Cade il cancello del campo sportivo, travolgendo un bimbo. Sotto gli occhi della mamma, che riesce a salvarlo. La struttura in costruzione da 22 anni, provoca il primo incidente. Ben ventidue anni serviti a costruire una struttura...

Cade il cancello del campo sportivo, travolgendo un bimbo. Sotto gli occhi della mamma, che riesce a salvarlo. La struttura in costruzione da 22 anni, provoca il primo incidente. Ben ventidue anni serviti a costruire una struttura sportiva polivalente- rappresentano un vero record. E per poco la struttura, prossima all’inaugurazione, non ha provocato il morto. Una storia incredibile e inquietante. Un dramma consumatosi sotto gli occhi di Rosanna Califano, mamma del piccolo S., poco più di sei anni. Sono le 11:00 circa(in piena canicola)- i due, stanno tornando a casa a piedi, in Via Montemilo. All’altezza della struttura sportiva, piccola sosta, per riprendere fiato. Uno sguardo alla nuovissima struttura, sportiva- pochi secondi e il cancello travolge il bambino. Una scena agghiacciante, da film dell’orrore- per Rosanna- che vedendo il suo amato piccolo schiacciato dal pesante cancello, si butta istintivamente sul cancello- lo afferra- lo sposta- con la forza della disperazione, riuscendo, così a liberare il piccolo- portato immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale San Sebastiano di Caserta. Ferite sanguinanti alla testa, braccia, gambe e occhi- che fanno impensierire non poco mamma Rosanna e papà Agostino. Dopo diverse ore- il piccolo dimesso dal nosocomio. Arrivati a casa - la situazione peggiora. Il piccolo-comincia a vomitare, nuova corsa al pronto soccorso. Attimi terribili- ma, fortunatamente- il bambino si riprende dopo le cure ricevute dai medici del San Sebastiano. “E’ stato terribile, ma dobbiamo ringraziare Dio, è stato un vero miracolo- raccontano mamma Rosanna e la cara nonna del piccolo- che mostra chiaramente i residui del trauma subito.Al momento non è ancora chiaro cos'abbia causato l'incidente. Perché il nuovo e pesante cancello ha travolto il piccolo improvvisamente? Ad accertare le responsabilità- ci penserà verosimilmente la Procura della Repubblica. Nel mirino dei magistrati, potrebbero finire, il direttore dei lavori, collaudatore e responsabile della sicurezza. Nessun sequestro per il cancello- “sistemato” in modo assai anomalo(vedi foto)- Il tragico fatto è avvenuto all’ingresso della struttura sportiva, dove il pesante cancello in metallo era stato posto a protezione dell'ingresso. Pianeta Incompiute. Il Caso.Andirivieni di tecnici dal 1985, tra approvazioni, varianti, errori, nella struttura teatro dell’incidente che ha avuto come vittima un bambino schiacciato dal cancello d’ingresso. Ventidue anni per lo stadio fantasma. Entrato e uscito dai progetti di sindaci e giunte delle ultime cinque legislature. I numeri: 1985: Incarico progettista campo sportivo498 milioni: Credito finanziato dal CONI; 1987: Approvazione progetto generale; 1990- Inizio lavori;1992-Sospensione lavori; 17: I tecnici incaricati; 29 Aprile 2002: liquidazione mutuo di Euro 235.117,89 Reg. Campania; 2005: Ripresa dei lavori. - Lo stadio di San Giovanni e Paolo: la grande incompiuta è servita!La costruzione del campo di calcio della minuscola frazione di Caiazzo - in provincia di Caserta, un’ interminabile telenovela in onda da ben ventidue anni. A produrla, metterla in scena gli amministratori che si sono succeduti negli ultimi venti anni al timone del Comune casertano. Una storia senza fine- che ha inizio nel lontano 1985, anno in cui è conferito all’architetto Antimo Rocereto- l’incarico di progettazione e direzione dei lavori dell’impianto sportivo della frazione: per l’importo di 498 milioni, per il I, II e III lotto, finanziato dal CONI- ai sensi della legge 488/1986-credito erogato dall’Istituto per il Credito Sportivo. Progetto che prevedeva la costruzione, recinzione e drenaggio del campo di calcio; costruzione spogliatoi, zona bagnata, area porticata, per un totale di area coperta di 252mq e 756 mc, volume coperto. L’approvazione del progetto generale nel 1987. Errore lungo sei metri. Venti anni passati, senza riuscire a completare l’opera, diciassette i tecnici, che ci hanno messo lo zampino per non completare quello che doveva poi diventare uno stadio - modello, per i ragazzi di allora, ormai “invecchiati” con il sogno di giocare in uno stadio fantasma.E’ una ditta casertana, ad aggiudicarsi l’asta. Nei primi anni 90, l’inizio dei lavori. Nel 1992, i lavori sospesi, per un movimento franoso superficiale- uno smottamento addebitato a Giove-Pluvio come risulta dalle relazioni geologiche! Per effetto di un movimento terra, eseguito dalle parti della fantomatica Curva B, movimento “inquietante”: tagliati di netto circa quindici metri di terreno, lasciati lì senza alcun sostegno. Immancabile la frana, come pure il “previsto” nuovo progetto di variante - che Rocereto sì rifiuterà di redigere, dando le dimissioni dall’incarico, per “motivi personali”: che non sì “accorge” che il manufatto è difforme, rispetto al progetto: un errore lungo sei metri. Tanti sono i metri in meno della lunghezza dello scheletro di cemento e mattoni, del fantomatico spogliatoio. “Errori” di calcolo piuttosto frequenti al comune di Caiazzo.(vedi caso loculi). Valzer di tecnici. Dopo l’uscita di scena del progettista, inizia un vorticoso valzer di tecnici: architetti, ingegneri, geologi e geometri: nomine, dimissioni e revoche incarichi che si susseguono a ritmo incalzante – tra approvazioni, errori, negligenze, ritardi, inefficienze, perizie di varianti del progetto generale, progetti stralcio di varianti, nuovi progetti per opere previste per il completamento e sistemazione dell’area gioco, già presenti nel progetto originario generale, pareri sfavorevoli del CONI, per aver realizzato opere non funzionali ed omologabili: spogliatoi e servizi realizzati solo nelle parti strutturali ed in maniera difforme dal progetto originario: la loro lunghezza è nettamente inferiore a quella prevista dal progetto- come emerge da una relazione dello stesso CONI, inviata al Comune di Caiazzo. Ma la soap-opera continua. Arrivano le ingiunzioni di pagamento all’amministrazione comunale da parte del notaio che ha redatto il contratto per la contrazione del mutuo - senza ricevere una lira. Anche la ditta costruttrice si allinea e intima spettanze al comune: pur avendo sospeso diverse volte ed in modo arbritario i lavori: chiesto proroghe fuori dei termini- e revisione dei prezzi contrattuali. Sfornati come margherite altri incarichi, per la redazione di progetti di variante generale di completamento del campo della discordia. Una giaculatoria infinita di relazioni tecniche e geologiche che si ripetono con ritmo ossessivo - che “garantiscono” una mega sospensione dei lavori durata esattamente dodici anni –voluta con forza dagli amministratori. Un circolo vizioso e artificioso – per la costruzione dello stadio, lo stadio della vergogna. Un via vai di dottori geologi- giunti al capezzale del “malato” - per affermare che il movimento franoso è presente solo in superficie: “una frana voluta, cercata , pilotata”- ripete come un’automa al cronista un contadino del luogo. “Non occorre essere un geologo, geometra o ingegnere, per capire cos’è successo qui”- dice allontanandosi l’esperto contadino, bruciato dal sole dei campi. Centinaia e centinaia di milioni, di rimpiante lire, per una struttura non funzionante. Si arriva al 1999, ennesimo cambio di tecnico- è l’architetto Luigi Carullo che ottiene l’incarico di redigere due nuovi progetti: uno di variante generale –che prevede una nuova destinazione d’uso del fantomatico impianto. Da “Stadio S .Paolo”- campo di calcio mai diventato tale- diventerà campo polivalente.Alla fine del 2001, il Comune di Caiazzo, con delibera numero 223, approva il progetto esecutivo-liquidato in data 29 aprile 2002 dalla Giunta Regionale della Campania, per un importo di 235.117,78 Euro: mutuo concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti, con ammortamento in 20 annualità. Telenovela giunta alla fine? Difficile dirlo. Uno stadio – “palestra” che ha svezzato decine di tecnici - neo laureati, e permesso di progettare e dirigere non brillantemente i lavori a docenti universitari- che hanno preteso lauti onorari e mai risarcito i danni provocati all’ente –cosi come prevede la legge. Per gli errori e orrori prodotti. L’unica cosa certa sono le centinaia e centinaia di milioni sperperati in ventidue lunghissimi anni, per un casermino di cemento e ferraglie. Ritardi, negligenze, eventuali danni all’erario ed omissioni che potrebbero essere accertati dal Nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di Finanza e dalla Corte dei Conti – che potrebbe arrivare al bersaglio e chi, e se lo ha artificiosamente creato. Magistratura contabile assai vigile negli ultimi anni su sperperi di danaro pubblico. Oltre un miliardo –delle vecchie lire - per una piccola struttura, che rimane fantasma. E- intanto i bambini e giovani della frazione che sognavano di giocare nello stadio fantomatico, per venti anni presente solo sui progetti e varianti sono diventati nel frattempo papà e nonni! Pantalone paga. Il cambio destinazione d’uso, i lavori quasi finiti. Si attende l’inaugurazione del nuovo campo polivalente. Intanto, il cancello del parallelepipedo di cemento(giallo)- ha già fatto i suoi danni. Dopo l’intervento della Magistratura, per il cancello caduto sul bambino- le cose potrebbero di nuovo arenarsi- per verificare la sicurezza dell’intera struttura. Uno stadio dove per ventidue anni, si sono visti altri tipi di dribbling, falli, atterramenti -sbancamenti, espulsioni: paradossalmente nessuna punizione. A vincere da ventidue anni, la squadra del malcostume. Una squadra che vince campionati in tutta la penisola. Il solito Pantalone a pagare. Tecnici e amministratori, le vere frane di quest’interminabile storia’.

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