Furti dacqua, denunciate tre aspirazioni abusive

Importante operazione del Carabinieri della stazione caiatina dell’Arma Benemerita che, sotto il sempre attento comando del Maresciallo Asups Giuseppe Oliva, sono riusciti individuare e, quindi, hanno denunciato all’autorità giudiziaria competente i responsabili di ben tre aspirazioni abusive di acqua dal fiume Volturno. Si tratta infatti di un’operazione soggetta ad apposita autorizzazione, anche se molti probabilmente ritengono di poter disporre a proprio piacimento delle risorse idriche di un corso d’acqua pubblico. Ma così non è, per cui, ai sensi della vigente normativa, prima di emungere acqua da un pubblico corso d’acqua, come è anche un torrente, è necessario munirsi di apposita autorizzazione. Per i tre, che operavano in punti diversi della costa fluviale, si è reso necessario il deferimento all’Autorità giudiziaria in quanto ciò prescrive la legge, ma l’opera degli Uomini della Benemerita si appalesa propizia soprattutto in considerazione della grave penuria idrica lamentata negli ultimi tempi anche nel comprensorio caiatino. Gli agricoltori sprovvisti di pozzi ricchi d’acqua anche in piena estate, sono indotti a cercare fonti alternative in particolare per irrigare i campi, dove spesso le coltivazioni postulano abbondanti e frequenti irrigazioni, e probabilmente i più anziani proprietari di terreni che costeggiano i corsi d’acqua pubblica hanno sempre attinto dagli stessi, ma la legge va rispettata anche per evitare discriminazioni sicché i Carabinieri hanno denunciato tre persone che aspiravano abusivamente acqua dal Volturno. Ma questo deve servire di avviso per tutti gli altri contadini che solitamente si servono dell’acqua del fiumi, dei laghi o dei torrenti per irrigare i loro campo, in quanto i controlli della Benemerita potrebbero proseguire anche nei giorni di festa o ferie agostane, sicché è opportuno non fare gli gnorri e premunirsi di autorizzazione, in modo da poter attingere senza problemi anche dal corso d’acqua che attraversa il proprio terreno, dove comunque occorre l’autorizzazione come se si dovesse scavare un pozzo.