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Cronaca Marcianise

Falsi certificati medici Asl a membri del clan Belforte: 4 fermi a Marcianise

Marcianise - I Carabinieri del Comando Tutela Ambiente, del Comando Provinciale di Caserta e della Stazione di Marcianise ha eseguito il fermo di 4 persone: Camillo Belforte, Carmela Allegretta, Helga Buonpane e Giuseppe di Maio. I provvedimenti...

I Carabinieri del Comando Tutela Ambiente, del Comando Provinciale di Caserta e della Stazione di Marcianise ha eseguito il fermo di 4 persone: Camillo Belforte, Carmela Allegretta, Helga Buonpane e Giuseppe di Maio. I provvedimenti sono stati disposti dalla Direzione distrettuale Antimafia della Procura del Tribunale di Napoli per i reati di: 'falso in atto pubblico', 'violenza e minaccia per costringere a commettere un reato', 'false dichiarazioni in atti destinati all'Autorita' Giudiziaria' e 'corruzione in atti giudiziari', tutti aggravati dall'art. 7 L.203/91, perche' commessi al fine di favorire il clan camorristico 'Belforte', presente nel comune di Marcianise in provincia di Caserta.
L'attivita' investigativa condotta dai Carabinieri del Comando Tutela Ambiente, del Comando Provinciale di Caserta e da quello di Marcianise ha consentito di far luce su precisi rapporti tra esponenti di spicco del clan Belforte e personale medico dell'Asl di Marcianise. Dal personale, infatti, gli indagati hanno ottenuto numerosi certificati medici falsi utilizzati nel corso di procedimenti penali a carico di altri detenuti legati allo stesso clan camorristico Belforte.
Dalle indagini dei carabinieri è emerso che il medico dell'Asl del distretto 33 di Marcianise (Ce), Giuseppe Di Maio, di 51 anni, avrebbe costretto anche alcuni colleghi a rilasciare falsi certificati medici ad esponenti del clan, ottenendo in cambio l'assunzione di un nipote in una società collegata al clan camorristica e regali in occasione delle festività pasquali.
I certificati servivano a giustificare e a sostenere le richieste degli indagati detenuti tese ad ottenere la modifica e la revoca delle misure cautelari detentive carcerarie in atto. Le indagini hanno consentito di scoprire che anche uno degli indagati, di estrema rilevanza nel clan camorristico, coordinava le operazioni dello smaltimento illecito dei rifiuti prodotti dall'attivita' edile della sua societa'.
Nel corso delle operazioni e' stata sequestrata anche un'area comunale utilizzata da uno degli indagati come discarica abusiva per lo smaltimento di rifiuti speciali.

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