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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rischia di scomparirelultima radio dei Campi Flegrei

Napoli - In attività dal 1984, erede di precedenti esperienze radiofoniche iniziate a metà degli anni ’70, rischia di chiudere i battenti a causa di un’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Monte di Procida, ove è ubicato il principale...

In attività dal 1984, erede di precedenti esperienze radiofoniche iniziate a metà degli anni ’70, rischia di chiudere i battenti a causa di un’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Monte di Procida, ove è ubicato il principale impianto dell’emittente, e che sarà eseguita in modo forzato lunedì 5 febbraio.Il comune, infatti, ha ritenuto abusive le antenne ubicate da quasi trenta anni in località Montegrillo.Insieme all’antenna di Primaradio saranno abbattute anche quelle delle tre reti Mediaset, quelle di Canale Otto, Tele A, Canale 10 e Video Italia.I cittadini di Monte di Procida, quindi, saranno oscurati dal punto di vista televisivo, mentre quelli dei Campi Flegrei rischiano di perdere l’ultima emittente radiofonica sopravvissuta alla Legge Mammì del ‘90 ed una fra le prime emittenti ad aver ottenuto in Campania la Concessione del Ministero delle Comunicazioni e testata giornalistica dal 1990.“Sono tristemente deluso per questa vicenda. - dichiara Gino Conte editore di Primaradio - A nulla sono valse le ragioni per far comprendere a funzionari e politici del Comune che stavano commettendo un grave errore. A nulla sono valse le interlocuzioni e la concertazione rivelatesi, di fatto, falsa disponibilità.Nel 1986 abbiamo rilevato un impianto della storica Radio Montegrillo che lo installo nel 1978, nel 1988 abbiamo fatto richiesta di autorizzazione al Comune che ci ha ignorati non degnandosi nemmeno di una risposta per un decennio, nonostante gli inviti prima e le diffide poi.Agli inizi del 2005 fummo invitati a presentare un nuovo progetto che fu incomprensibilmente bocciato in meno di 60 giorni. Un vero trabocchetto. La verità, secondo me, è che ci sono sotto i soliti affari loschi: lo stabile dove è situato l’impianto da qualche anno ha cambiato proprietario il quale legittimamente vorrebbe ristrutturarlo. Proprio nei pressi del nostro impianto stalle, piccoli casolari, ricoveri per attrezzi di campagna, sono stati recentemente trasformati in lussuose ville a tre piani probabilmente in barba ai vincoli ed alla normativa vigente. Una consistente parte del comune è abusiva. Non a caso è tristemente noto per l’abusivismo diffuso tanté che sono stati nominati dei commissari ad Acta dalla Regione.Frattanto la nostra antenna, un palo di circa 8 metri, sarà abbattuta nonostante la normativa nazionale (Testo Unico della Radiotelevisione Italiana) che autorizza i nostri impianti anche sotto il profilo urbanistico se antecedenti al ‘90 superando quindi vincoli e normativa locale. Poi non capisco perché gli impianti della telefonia e quelli RAI non vengono toccati: sono esattamente a fianco a quelli nostri, installati molto recentemente con autorizzazioni provvisorie di sei mesi e chissà perché tacitamente rinnovate dal Comune. Un inspiegabile paradosso! Ad ogni modo ritengo che la vicenda sia un’assoluta ingiustizia, ho dato mandato ai miei avvocati di mettere organicamente insieme la documentazione per inviarla alla Procura della Repubblica. Nell’immediato la mia azienda, che conta alcuni dipendenti e decine di collaborazioni, rischia di subire serie ripercussioni che si rifletteranno inevitabilmente sul personale.”.

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