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Cronaca Marcianise

Arrestato per droga, pasticciere si difende e respinge tutte le accuse

"Pontillo mi ha ordinato la torta per la nipote, nessun linguaggio criptico". Presentato un dossier dei documenti, l'avvocato difensore presenta immediata istanza di scarcerazione

Sono continuati oggi gli interrogatori delle oltre trenta persone coinvolte nella maxi inchiesta sullo spaccio di droga a Marcianise. Dopo i primi “no comment” degli indagati detenuti in carcere, oggi è toccato a coloro per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Anche la maggior parte di questi si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande, mentre chi invece ha deciso di parlare col giudice per le indagini preliminari che ha firmato il suo arresto è stato il pasticciere di Marcianise Pietro Russo. Il quale ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’associazione criminale capeggiata da Primo Letizia, Salvatore Letizia e Giovanni Pontillo.

In particolare l’indagato ha chiarito che nelle sue telefonate con Pontillo del 2015 non utilizzava un linguaggio in codice per ricevere hashish, bensì la richiesta della torta era veramente legata al dolce da preparare a casa per il compleanno della nipote di Pontillo. In particolare Russo ha spiegato di essere un pasticciere di professione e che arrotondava lo stipendio da dipendente di una catena di supermercati che ha chiuso di recente. L’avvocato difensore Mariano Omarto ha anche presentato tutta la documentazione inerente le buste paga ed i turni per dimostrare la veridicità del narrato e contestualmente ha avanzato anche istanza di scarcerazione al gip.

In giornata si sono presentati davanti ai giudici anche Francesco Persico, difeso dall’avvocato Nicola Musone, Antonio Di Faccia (rappresentato da Giuseppina Martini), Giulio Ciano (Pasquale Baldascino), Francesco Martone (Nello Sgambato), Gennaro Barca (Pasquale Barbato) e Francesco Piccirillo.

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