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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Aversa

3 ARRESTI Pizzo a imprenditori e professionisti, blitz contro il clan dei Casalesi

Ingegneri e architetti costretti a pagare per realizzare le abitazioni nell'agro aversano

Nella prima mattinata di oggi la Polizia di Stato di Caserta ha  dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda a carico di Antonio Mastrillo, 57enne di Aversa, del fratello Benito Mastrillo, 41enne detenuto, e di Vincenzo Petrillo, 38enne di Aversa, ritenuti responsabili del reato di estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso e dall’ aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan dei Casalesi.

Estorsioni a imprenditori e professionisti

Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile con la collaborazione del Commissariato di Polizia di Aversa, e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno accertato che gli arrestati, tra la fine dell’anno 2015 e l’inizio del 2016, costringevano alcuni imprenditori, nonché architetti ed ingegneri attivi in provincia di Caserta, a versare loro cospicue somme di denaro in relazione a lavori per la realizzazione di numerose unità immobiliari insistenti nell’agro aversano.

Sorvegliati speciali ma estorsori per il clan

E, ancora, nei confronti di alcuni commercianti ponevano in essere richieste estorsive finalizzate a costringerli a versare loro imprecisate somme di danaro, sotto minaccia legata alla forza intimidatrice derivante dalla loro notoria appartenenza all’associazione camorristica denominata clan dei Casalesi. In particolare i fratelli Mastrillo commettevano i fatti nel periodo in cui erano sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza.

"Vai a prenderti un caffè"

E’ stato inoltre accertato che, in taluni casi, i fratelli Mastrillo avanzavano direttamente e personalmente le richieste estorsive e ne riscuotevano i proventi, in altri, invece, si avvalevano di Vincenzo Petrillo quale esecutore materiale. Quest’ultimo si presentava presso gli esercizi commerciali da estorcere, chiedendo agli esercenti di recarsi da Benito Mastrillo “a prendere un caffè” e ponendo in essere una serie di comportamenti volti a costringere i commercianti a versare al gruppo criminale somme di denaro, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla notoria appartenenza dei citati fratelli al sodalizio camorristico casalese.

Le ordinanze

A Benito Mastrillo il provvedimento è stato notificato presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove lo stesso si trova detenuto, mentre Antonio Mastrillo, già ristretto agli arresti domiciliari, e Vincenzo Petrillo, al termine degli atti di rito, sono stati condotti presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

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