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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Appalto da 1,8 milioni di euro: assolto imprenditore casertano

Manca l'elemento soggettivo: il fatto non costituisce reato. Scagionato prima che iniziasse il processo

Una presunta turbativa d'asta per un appalto da 1,8 milioni di euro per le strade di Bergamo. Questa l'accusa dalla quale è stato assolto un imprenditore di Caserta che è stato scagionato, perché il fatto non costituisce reato, ancor prima che iniziasse il processo a suo carico. 

L'uomo era accusato di falso e turbativa d'asta con il procedimento a suo carico che era stato avviato in seguito ad una segnalazione da parte del Comune di Bergamo. Nel procedimento parallelo dinanzi all'Anac, l'autorità anticorruzione ha riconosciuto la negligenza da parte dell'imprenditore ma non il dolo nel falso (reato che sarebbe alla base della turbativa d'asta). Una circostanza che il difensore dell'imputato, l'avvocato Natalino Giannotti, ha sollevato nel corso delle questioni preliminari. 

In particolare, secondo quanto sostenuto dal legale al quale si è associato anche il pm, sarebbe stata necessaria la presenza dell'elemento soggettivo, cioè del dolo, alla luce della riforma Cartabia. E l'assenza del dolo è stata confermata anche dall'Anac che aveva irrogato una sanzione e l'interdizione per 15 giorni (già ampiamente scontata). Argomentazioni, quelle sostenute dal legale Giannotti, che hanno convinto i giudici che hanno pronunciato sentenza assolutoria prima che cominciasse il dibattimento. 

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