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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Alife

Appalti pilotati, l'ex governatore Caldoro parla nel processo ai sindaci

La testimonianza dell'ex presidente della Regione chiude il dibattimento

L'ex presidente della Regione Campania Stefano Caldoro chiude, di fatto, il processo nato dalla maxi inchiesta "The Queen" e riguardante gli appalti finanziati dalla Regione per il progetto "Porte dei Parchi" per la riqualificazione di importanti beni architettonici tra Francolise, Alife, Riardo e Rocca d'Evandro la cui progettazione venne affidata allo studio dell'architetto Guglielmo La Regina, al centro dell'indagine.

Caldoro è stato chiamato a testimoniare dalle difese degli imputati per riferire il ruolo all'interno della sua giunta di Pasquale Sommese, ex assessore regionale e coinvolto nell'inchiesta. L'ex governatore ha chiarito al collegio presieduto dal giudice Crisci del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che Sommese all'epoca dei fatti, pur essendo assessore, avrebbe avuto una delega 'congelata' per motivi politici tra il 2013 e il 2014. Nel corso dell'udienza lo stesso Sommese ha poi reso dichiarazioni spontanee. 

All'esito dell'udienza il giudice ha dichiarato chiuso il dibattimento fissando la requisitoria della Procura alla fine di febbraio. Poi toccherà alle parti civili, tra cui i comuni di Casapulla ed Alife (quest'ultimo rappresentato dall'avvocato Salvatore Piccolo) e alle difese. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Dezio Ferraro, Gennaro Ciero, Gianluca Di Matteo ed Abet. 

Con La Regina sono imputati - tra gli altri - li ex sindaci Giuseppe Avecone, di Alife, Ferdinando Bosco, di Casapulla, Nicola D'Ovidio di Riardo, oltre al faccendiere Alessandro Zagaria. Nel mirino degli inquirenti sono finiti 18 appalti concessi tra il 2013 e l'inizio del 2016 da vari comuni del casertano, come Alife, Francolise, Riardo, tra cui lavori per ristrutturazioni di importanti immobili storici. Tra gli imputati molti ingegneri e architetti nominati dai vari Comuni come componenti delle commissioni di gara responsabili dell'affidamento dei lavori, che, secondo i magistrati della Dda di Napoli, finivano quasi sempre a poche ditte, alcune collegate al clan Zagaria.

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