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Cronaca Marcianise

Amante del boss uccisa: 30 anni a Belforte, ergastolo per sua moglie

I giudici hanno anche condannato Bruno e Della Ventura per l'omicidio di un netturbino. Inflitti 4 anni alla nuora del capoclan

Trent'anni per Domenico Belforte, ergastolo per sua moglie Maria Buttone. E' stata questa la sentenza del gup Di Palma del tribunale di Napoli per l'omicidio di Angela Gentile, la donna che avrebbe avuto una relazione proprio con il capoclan Mimì Mazzacane e che per questo venne eliminata. I giudici hanno, inoltre, condannato a 20 anni Antonio Bruno ed Antonio Della Ventura, accusati di un altro omicidio, quello del netturbino Antonio Piccirillo. Sei anni, infine, sono stati inflitti ad Alessandra Golino, convivente di Salvatore Belforte, figlio di Domenico, accusata di estorsione.

Secondo l'accusa Belforte e sua moglie sarebbero stati entrambi i mandanti del delitto della Gentile i cui esecutori materiali non sono stati mai individuati. Il corpo della vittima non è mai stato trovato. 

Piccirillo, invece, venne ucciso nel 1996 dai sicari del clan Belforte in una disputa sulle affissioni elettorali a Caserta. Nel corso del processo sia Della Ventura sia Bruno hanno ammesso le proprie responsabilità in merito al delitto. 

Infine, Golino era accusata di aver chiesto, insieme a Buttone, il pizzo ad alcuni commercianti in prossimità delle feste. Per entrambi c'è stata l'assoluzione per diversi episodi. Nel collegio difensivo sono stati impegnati, tra gli altri, gli avvocati Massimo Trigari e Alessandro Barbieri.  

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