Abusi edilizi, donna costretta a tornare davanti ai giudici
La Cassazione accoglie il ricorso del Procuratore Generale ed invia nuovamente gli atti in Appello
Un muro di cinta edificato in un cortile di un fabbricato di vecchia costruzione. Questo l'abuso commesso da Giuseppina B., 70enne di Villa Literno, e per il quale bisognerà tornare dinanzi ai giudici.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del procuratore generale ed inviato nuovamente gli atti alla Corte d'Appello di Napoli che erronamente, ad avviso della Suprema Corte, aveva dichiarato prescritto il reato, revocando l'ordine di demolizione delle opere abusive ed il ripristino dello stato dei luoghi.
Per i giudici della Cassazione vanno considerati gli atti interruttivi, circa 121 giorni, che hanno spostato i termini della prescrizione. Di qui la decisione "errata" da parte della corte partenopea che è stata annullata per un nuovo giudizio.