"Don Maurizio abusò di me in seminario". Una nuova bufera scuote la Curia
Il racconto di 'Armando', costretto ad abusi sessuali dal prete
L’ennesimo caso di molestie e abusi sta coinvolgendo la diocesi di Aversa. A provocarlo l’intervista rilasciata da Armando (nome di fantasia) al giornale Fanpage.it, in cui accusa apertamente un prete, don Maurizio, di aver abusato di lui.
Le violenze sarebbero avvenute negli anni ’90, quando la vittima voleva intraprendere la carriera ecclesiastica e si trovava in seminario, dove incontrò l’aspirante prete che ha abusato di lui. All’ora ‘animatore’ 25enne, il prete durante un campo estivo a Vibonati bacia sulla bocca il seminarista. Un gesto che sconvolge Armando, con la sua vita che ha “cominciato a crollarmi addosso”.
Da allora è iniziato il dramma: “Dopo quel primo approccio ha cominciato a chiamarmi nella sua stanza di sera. Mi chiedeva di entrare nel suo letto, mi masturbava, mi chiedeva di masturbarlo”.
Abusi subiti anche da un altro giovane seminarista, che ha dormito con il prete in un letto matrimoniale durante un viaggio a Parigi. Comportamenti sempre più ambigui: “A qualcuno ha chiesto di leccargli o baciargli l’alluce, a me, invece, di prendere dalla sua bocca il chewing-gum e tenerlo nella mia. ‘Se mi vuoi bene lo devi fare’, diceva”.
Armando racconta poi di aver voluto inizialmente restare in seminario, accettando di tutto. Finché non ha iniziato a star male, rinunciando al sogno di diventare prete. Un crollo che lo ha costretto a visitare decine di psicoterapeuti, perdere la fidanzata che amava e voleva sposare.
Un crollo che lo ha portato a tentare il gesto estremo del suicidio, impedito dal padre. Poi le cure farmacologiche hanno portato i benefici sperati, e una denuncia presentata alla Curia e in magistratura, che però ha accertato come il reato fosse già prescritto.
Proprio la Curia finisce nel mirino di Armando: “Non ha preso alcun provvedimento, tanto è vero che il sacerdote è esattamente nel posto in cui la carriera ecclesiastica lo avrebbe portato doveva essere. Ho scritto anche a Papa Francesco per chiedergli di impedire che quell'uomo facesse ancora del male, per chiedergli di ridurlo allo stato laicale, ma neanche lui mi ha risposto”.
