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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Maddaloni

In cella 32enne affiliato al clan Belforte gruppo DAlbenzio

Maddaloni - Alle prime ore di ieri, a Maddaloni (Caserta), agenti della squadra mobile di Caserta, diretta dal vice questore Angelo Morabito, su delega della procura antimafia di Napoli, ha eseguito l'o.c.c.c., emessa dal gip del tribunale di...

Alle prime ore di ieri, a Maddaloni (Caserta), agenti della squadra mobile di Caserta, diretta dal vice questore Angelo Morabito, su delega della procura antimafia di Napoli, ha eseguito l'o.c.c.c., emessa dal gip del tribunale di napoli, su richiesta della citata procura, in relazione ai reati di incendio ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso, nei confronti Di Iulio Pietro di anni 32 da maddaloni, pregiudicato, affiliato del clan Belforte, detti i mazzacane-gruppo D'Albenzio, attivo nel comprensorio di Marcianise, Maddaloni, San Felice A Cancello, Santa Maria A Vico, Cervino e zone limitrofe.
Lo Iulio, in relazione al suddetto reato, era già stato tratto in arresto il 12.3.2012, insieme a DiNuzzo Giuseppe, di Maddaloni di anni 38, pregiudicato, in atto detenuto presso la casa circondariale di s.maria c.v. Spallieri Palladino, di Maddaloni di anni 36; D'Albenzio Giorgio da Maddaloni di anni 52, pregiudicato; D'Albenzio andrea da Maddaloni di anni 33, pregiudicato. Era stato scarcerato dal tribunale del riesame di napoli per difetto dei gravi indizi di colpevolezza. Poi, il 29.10.2012, in sede di giudizio abbreviato in ordine al predetto delitto, lo iulio è stato condannato alla pena di anni tre e mesi sei di reclusione; pertanto, il gip, su richiesta del p.m. della dda di napoli, ha disposto l'applicazione della citata misura cautelare. L'operazione rappresenta l'epilogo di una penetrante attività investigativa, anche di carattere tecnico, condotta nei confronti del clan belforte-gruppo d'albenzio, che ha permesso di svelare mandanti ed esecutori materiali di una serie di atti intimidatori, di matrice estorsiva, e danneggiamenti consumati, nei mesi scorsi, in cervino (ce), nei confronti di esponenti politici locali e impiegati comunali. Secondo le risultanze investigative, il movente di tali atti sarebbe riconducibile alla mancata elargizione da parte del comune del c.d. reddito di cittadinanza, cioè di un contributo comunale per gli affitti, alla moglie del citato spallieri. Tra i destinatari della misura cautelare figura il citato d'albenzio giorgio, reggente, insieme al fratello clemente, cl. 55, del clan belforte nell'area di maddaloni (ce), dove avrebbe ricompattato le fila dell'organizzazione con un nutrito gruppo di giovani, tra i quali i citati indagati, al fine di riaffermare, con la violenza e le intimidazioni, il potere criminale del clan belforte, minato, negli ultimi anni, da numerose operazioni di polizia e dalle pesanti condanne che hanno colpito i vertici dell'organizzazione camorristica, decimandone gli affiliati. Secondo quanto emerso dalle indagini il d'albenzio giorgio, insieme al figlio andrea, tra il 2009 ed il 2010 avrebbe ripetutamente tentato di estorcere somme di denaro ad un imprenditore titolare di un'impresa di trasporti e di una ditta di onoranze funebri. L'arrestato, dopo le formalità di rito è stato associato presso la casa circondariale di s. Maria c.v. a disposizione dell'a.g. competente.

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