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Salute

È arrivato l’autunno: attenzione all'influenza. Ecco perché fare il vaccino

Le linee guida per la prevenzione e il controllo del virus e le raccomandazioni per la stagione 2019-2020

Con l'entrata dell'autunno e l'approssimarsi della stagione invernale, il rischio di contrarre il virus dell'influenza è sicuramente più alto. L'influenza non deve essere presa alla leggera: si tratta di una malattia che spesso richiede il ricovero ospedaliero e che talvolta può addirittura causare la morte. Uno dei modi per non essere contagati è sicuramente il vaccino antiinfluenzale, consigliato soprattutto ad una fetta della popolazione più predisposta all’epidemia.

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I soggetti che rientrano nelle categorie indicate possono ricevere, se necessario, il vaccino antinfluenzale contemporaneamente ad altri vaccini, in sedi corporee e con siringhe diverse.

È proprio da questo periodo in poi che le campagne di vaccinazione antinfluenzale si fanno numerose: a partire da ottobre, e si protraggono sino a fine dicembre. In Italia le raccomandazioni annuali relative al vaccino antinfluenzale sono elaborate dal Ministero della Salute, in accordo alle disposizioni dell’OMS e considerazioni specifiche relative al nostro Paese.

In generale, è opportuno offrire la vaccinazione ai pazienti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione.Oggi più Regioni offrono gratuitamente e su richiesta la vaccinazione ai bambini e agli adolescenti sani a partire dai 6 mesi di età.

È fondamentale che le Regioni e le Province Autonome avviino le gare per l'approvvigionamento dei vaccini antinfluenzali al più presto e che siano basate sugli obiettivi di copertura da raggiungere tenendo conto anche delle possibili criticità legate all'approvvigionamento e alla pianificazione della produzione e non solo sulle coperture delle stagioni precedenti.

I vaccini antinfluenzali disponibili sono stati autorizzati dall'Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e/o dall'Agenzia italiana del Farmaco (AIFA). Tuttavia, non tutti i vaccini autorizzati per l'uso sono necessariamente disponibili sul mercato. Sono le ditte produttrici dei vaccini che definiscono se mettere a disposizione uno o tutti i loro prodotti in un determinato mercato.

Le Regioni decidono annualmente, tramite gare per la fornitura di vaccini, tra i prodotti disponibili in commercio, quelli che saranno utilizzati durante le campagne vaccinali.

Le caratteristiche antigeniche dei ceppi virali influenzali che hanno circolato nell'ultima stagione influenzale forniscono la base per selezionare i ceppi da includere nel vaccino dell'anno successivo e l'Oms emana le raccomandazioni sulla composizione vaccinale generalmente nel mese di febbraio per consentire alle aziende di produrre la quantità di vaccino richiesta.

Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell'età infantile: per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane.

Chi non deve farsi vaccinare?

È controindicata la vaccinazione per:

  • Lattanti al di sotto dei sei mesi (non esistono sufficienti studi in questa fascia di età).
  • Soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) ad una precedente vaccinazione antinfluenzale.
  • Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre.
  • Casi di sindrome di Guillain-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino antinfluenzale.

Cade invece la controindicazione per le donne nei primi 3 mesi di gravidanza, che possono ora accedere con ragionevole sicurezza alla vaccinazione anche durante il primo trimestre.

Non rappresentano una controindicazione al vaccino i seguenti casi:

  • allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche,
  • malattie acute di lieve entità,
  • allattamento,
  • allergia al lattice (che non è stato rilevato nelle siringhe usate, come confermato anche dalle linee guida di quest’anno),
  • infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite.

L’Associazione Italiana di Oncologia raccomanda anche ai pazienti in cura per un tumore di procedere alla vaccinazione, sia a coloro in terapia (chemioterapi, terapia biologica, …) sia a coloro che eventualmente fossero in vigile attesa. L’associazione sottolinea anche l’importanza di procedere alla vaccinazione dei familiari del paziente. In caso di chemioterapia si consiglia di  effettuarlo prima che un paziente inizi la cura, se già in trattamento è possibile procedere con il vaccino due settimane prima del ciclo di chemioterapia previsto.

Il documento invita le Regioni a sensibilizzare la partecipazione dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta alla sorveglianza epidemiologica e a potenziare la sorveglianza virologica dell'influenza e delle altre virosi respiratorie, identificando e sostenendo adeguatamente i laboratori della rete nazionale.

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