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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Santa Maria Capua Vetere

Avvocati in visita al carcere: "Condizioni lesive della dignità tra muffa, melma e topi"

L'ispezione alla casa circondariale "Francesco Uccella" delle camere penali: carenze organiche e mancato rispetto delle esigenze sanitarie nel mirino

Carenza di organico, assenza di figure sociali, infrastrutture indecorose ed irrispettose della dignità umana. Sono state queste le doglianze più comuni raccolte nella seconda tappa presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere grazie all'iniziativa "Il viaggio della speranza: visitare i carcerati" promossa dall'Osservatorio Carcere dell'Unione Camere Penali Italiani, dall'associazione "Nessuno Tocchi Caino", dal "Movimento Forense Dipartimento Carceri", dal Garante dei Detenuti della Regione Campania supportata dalle Camere Penali di Santa Maria Capua Vetere, Napoli Nord, Nola e Napoli.

L'iniziativa

Si tratta di un 'tour' che ha preso il via l'8 maggio per terminare il 13 maggio negli istituti penitenziari della Campania in special modo quelli di Arienzo, Santa Maria Capua Vetere, Benevento, Sant'Angelo dei Lombardi di Avellino, Salerno. Tale 'viaggio della speranza' all'interno degli istituti di pena campani ha lo scopo di fotografarne lo stato di salute, in particolar modo grazie al confronto con i detenuti.

"Esigenze sanitarie non soddisfatte"

"Da penalista la visita in un carcere è sempre emozionante - ha ammesso Francesco Saverio Petrillo presidente della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere - ed il confronto con la direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere ci ha dato tante speranze anche alla luce delle immagini terrificanti verificatesi proprio in quell'istituto nell'aprile 2020. La visita nei reparti, in particolare del settore Tevere, è stata agghiacciante. Il dato principale che è emerso è sicuramente l'assoluta insufficienza dell'organico della polizia penitenziaria rispetto al numero di detenuti (850 associati nella struttura sammaritana nda) oltre alla questione sanitaria. Le esigenze sanitarie dei detenuti sono soddisfatte con estrema lentezza. La visita all'articolazione della salute mentale ha fatto emergere un dato singolare. Alla luce dell'emergenza suicidi la psicologa ci ha spiegato che tra i detenuti vengono individuati dei piantoni che segnalano soggetti più deboli tra i loro compagni di cella e li assistono e li controllano".

Il nodo dei detenuti psichiatrici

Una carenza di figure sociali evidenziata dal Garante dei Detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello che ha fatto appello alle istituzioni competenti perché si bandiscano concorsi: "non è possibile che per 1506 detenuti necessitanti assistenza psichiatrica ci siano solo 4 posti all'interno della struttura di igiene mentale dell'ospedale di Sessa Aurunca". Il viaggio della speranza nel reparto Tevere dell'istituto penitenziario sammaritano ha fatto emergere come la carenza di infrastrutture leda la dignità umana e non lasci spiragli di rieducazione per il recluso.

Muffa, melma e topi: "Viaggio all'inferno"

Evidenze sottolineate dal responsabile dell'Osservatorio Carceri dell'Unione Camere Penali Italiane Riccardo Polidoro, che con il responsabile regionale Fabio Della Corte ha fatto visita al penitenziario. "La visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere è la tipica visita nell'inferno carceri - spiega Polidoro - Il Reparto Tevere in parte in ristrutturazione è vergognoso. Ci sono camerate enormi con 5 persone, le docce non sono in stanza ma poste in fondo al reparto, c'è muffa dappertutto, melma e topi". A rafforzare tale situazione di degrado la responsabile dell'associazione Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini: "i bagni sono delle microcamere senza areazione né finestre con la melma a terra tanto che i detenuti ( molti) fanno la doccia con i calzini ed nel bidet c'è solo acqua fredda. La muffa è ovunque, muschio a fare d'arredo che ti fa venire una malattia al solo contatto. Con situazioni del genere di degrado dove sta la rieducazione del detenuto?". Una condizione di mancato rispetto e decoro della dignità umana raccolta dal presidente della Camera Penale di Napoli Nord Antonio Barbato. "È stata toccante la testimonianza di un detenuto che ci ha raccontato che in una simile condizione la cosa che gli pesava di più non era la privazione della libertà ma la privazione della dignità umana. Ecco da avvocati calati nella realtà che i nostri assistiti vivono quotidianamente non possiamo non farci portavoce di situazioni dove i fini costituzionali non sono rispettati".

"Serve intervento magistratura di sorveglianza"

Se da un lato è indispensabile raccogliere le testimonianze dei reclusi dall'altro è auspicabile un discorso diretto con la magistratura a parere del presidente della Camera Penale di Nola Antonio Manzi: "senza che la magistratura di sorveglianza intervenga il discorso è sempre limitato. Occorrono risposte dirette anche per le stesse istanze dei detenuti che o non vengono accolte o sono tardive e ciò ha un risvolto da non tralasciare sulla psicologia di un recluso. Si sentirà sempre come un reietto della società". Un fine rieducativo della pena assente o carente è stato evidenziato anche dal responsabile dell'associazione Nessuno Tocchi Caino Sergio D'Elia dove ciò che loro svolgono ed "il senso del viaggio della speranza è quello di esercitare una missione costituzionalmente orientata".

Il sindaco: "Presto il canile nel carcere"

Spiragli positivi sono stati proposti dal primo cittadino di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra che ha portato avanti una vera e propria battaglia per la realizzazione della condotta idrica presso l'istituto penitenziario sammaritano ed i nuovi propositi saranno quelli di "realizzare un canile comunale all'interno del carcere 'impiegando' i detenuti, la realizzazione di una struttura veterinaria accanto al carcere nonché l'implementazione delle biblioteche comunali anche nell'istituto penitenziario".

La conferenza stampa dopo l'ispezione al carcere di Santa Maria Capua Vetere

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