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Attualità San Marcellino

La villa-bunker della latitanza di Zagaria ad Agrorinasce

Il covo del capoclan nascosto sotto il bagno

La villa confiscata a Giovanni Garofalo, uno dei fiancheggiatori che ha protetto la lunga latitanza di Zagaria, sarà gestita da Agrorinasce. Si tratta di una villa su più livello in via Magellano a San Marcellino ed è arrivato l’ok definitivo alla giunta guidata dal sindaco Anacleto Colombiano.

La società consortile aveva chiesto la concessione in comodato d’uso gratuito dell’immobile confiscato per riutilizzarlo per finalità sociali. Lo schema convenzione per la concessione in comodato d’uso durerà 10 anni che saranno rinnovabili per altri 10. Questa villa è stata confiscata negli anni scorsi ed ha un'ingegneria d’avanguardia. Montacarichi di ultima generazione con motore a pompa in grado di sorreggere una pedana di metallo, con la base saldata all’elevatore, mentre la parte superiore conteneva un basamento di cemento sul cui vertice era stata posizionata la stessa pavimentazione del bagno. E sotto quel pavimento, si nascondeva uno dei diversi bunker dove il superboss dei Casalesi, Michele Zagaria, ha trascorso parte dei 16 anni di latitanza.

Giovanni Garofalo, il proprietario dell’immobile di San Marcellino, è ritenuto dal pm della Dda di Napoli, Catello Maresca, uno dei fiancheggiatori che ha protetto la lunga latitanza di Zagaria. Il nascondiglio era dotato di sistemi idraulici e di aerazione indipendenti, ben occultati con semplici accorgimenti estetici. Per accedervi dall’alto bastava premere un pulsante nei pressi dello specchio del bagno della villa. E voilà, il pavimento ‘sprofondava’ verso il bunker.

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