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Il Comune 'chiede' alla Regione il centro sociale sequestrato

La proposta durante il vertice con i rappresentanti dell'ex Canapificio: si va verso una soluzione in due tronconi

Il Comune di Caserta chiederà in due step alla Regione la disponibilità dei locali che per anni hanno ospitato il centro sociale Ex Canapificio, sequestrato lo scorso marzo dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere dopo aver riscontrato gravi problemi nelle struttura di viale Ellittico.

È il risultato dell’incontro tenutosi ieri negli uffici della Regione alla presenza di una delegazione del Centro Sociale, del vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, del sindaco di Caserta Carlo Marino, del consigliere regionale Stefano Graziano e dell’eurodeputata Pina Picierno.

In primo luogo dovrebbe tornare nella diretta disponibilità dell’Ente il capannone non sottoposto a sequestro il 12 marzo scorso e, dopo i lavori di messa in sicurezza, anche il resto della struttura di proprietà della Regione. 

Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo sopralluogo guidato dal professore Verderame che dovrà giungere alla redazione di una perizia sulla quale si possa procedere all’impegno di spesa. La messa in sicurezza sarà effettuata quindi “a scaglioni”: in tal modo si potrà richiedere il dissequestro alla Procura per gli spazi resi agibili, al fine di riprendere passo dopo passo le attività nei capannoni che erano in uso al centro sociale.

L’obiettivo che si posti Regione e Comune, spiegano gli attivisti dell’Ex Canapificio, è che "entro 15 giorni, la stessa area dell’Ex Canapificio possa tornare un luogo nelle disponibilità dell’associazione”.

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