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Velardi non si presenta in Regione, Oliviero lancia l’ipotesi commissario

Il presidente dell’Ato Rifiuti assente, l’esponente Pd va su tutte le furie

L’assenza dei presidenti Ato Rifiuti delle province campane alla riunione convocata dalla commissione Ambiente in Regione Campania fa infuriare il presidente della stessa, Gennaro Olivero. Il consigliere regionale del Pd non le ha mandate a dire ed al termine della riunione ha ufficializzato l’idea di “modificare la norma per inserire il commissariamento e dare tempi certi alla messa in opera delle regole per smaltire la nostra immondizia”.  Tra i convocati vi era naturalmente anche il sindaco di Marcianise Antonello Velardi, presidente dell’Ato Rifiuti Caserta.

“I presidenti - ha sbottato Oliviero - hanno pensato bene di negarsi, senza dare alcuna comunicazione sui motivi della loro assenza. Un modo abbastanza puerile per giustificare l'enorme ritardo che si sta accumulando. Nel corso della seduta, abbiamo avuto l'onore di ascoltare il vertice dell'ambito irpino, che, almeno, ha avuto il buon gusto di presentarsi. Non assisterò passivamente al protrarsi di queste inefficienze, dopo due anni dalla legge. Abbiamo dato fiducia ai Comuni e questi sono i risultati”.

Duro anche il commento del consigliere regionale casertano del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione: "Dopo due sedute di commissione ambiente in consiglio regionale organizzate per fare il punto della situazione in merito alle procedure di costituzione e di conseguente operatività degli Ambiti Territoriali Ottimali (Ato) chiamati a gestire il ciclo dei rifiuti è desolante constatare che al netto dei presidenti degli ambiti Napoli 1, Napoli 3 e Avellino, tutti gli altri presidenti siano risultati assenti a un tavolo fondamentale ai fini delle piena attuazione dell'attuale legge regionale in materia di gestione dei rifiuti urbani. In un contesto nel quale serve uno sforzo comune per velocizzare tutta l'organizzazione sia amministrativa che pratica per superare uno stallo che continua a costarci caro in termini di sanzioni dell'Unione Europea, una tale assenza ha l’amaro sapore di una totale mancanza di responsabilità da parte di organi territoriali chiamati a produrre piani d'ambito indispensabili per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Oltre che a superare una serie di incongruenze in merito alla localizzazione e alla tipologia di impianti regionali necessari al trattamento della frazione organica”. 

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