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Il segretario Pd dà il ‘benservito’ alla Publiservizi

Tresca: “Bisogna riportare la discussione in Comune”

“Si vota un altro dissesto. E’ un bene per la città? Sicuramente no, ma non si poteva fare altrimenti”. Ad affermarlo è il segretario cittadino del Pd Caserta Enrico Tresca che aggiunge: “Occorre ricordare che la sentenza della Corte dei Conti riguarda un bilancio 2014 ed un piano di riequilibrio conseguente, fatto dall’allora commissario Nicolò e poi assunto dalla giunta Marino. Questa amministrazione dal 2016 ha comunque invertito la rotta e di 24 milioni di debito trovati a bilancio, ne entreranno nel dissesto 15, perché altri 9 sono stati nel frattempo ripianati. Resta il residuo del vecchio dissesto, certificato dalla OSL. E restano soprattutto i contenziosi. Ma anche qui occorre considerare lo sforzo di questa amministrazione di costituire un fondo di riserva più consistente”.

Ed aggiunge: “Detto questo è chiaro che il dissesto ci interroga per gli effetti che avrà sulle condizioni delle famiglie casertane. Non è un mistero che tale misura costringe a mantenere i tributi al massimo livello, e questo è un costo per tutti i casertani per i prossimi anni. Siamo sicuri che l’amministrazione metterà con forza in campo tutte le iniziative per rendere efficace questo sforzo richiesto alla città, attraverso un intervento deciso sui fattori di spesa strutturali. E’ stato realizzato un ridimensionamento straordinario dell’organico. Adesso bisogna accelerare sulla riorganizzazione degli uffici. Ad esempio puntando subito alla costituzione di un efficiente ufficio tributi per arrivare ad internalizzare la gestione dei tributi ordinari, dopo avere già considerevolmente ridotti i costi per aggi pagati ai concessionari (fino ad oggi la riscossone è stata gestita dalla Publiservizi, ndr). O incrementando le competenze in settori nevralgici, come i servizi sociali, per garantire azioni all’altezza dei bisogni di coesione e di inclusione di larghe fasce di popolazione. Siamo sicuri allo stesso modo che si aprirà una fase di verifica dei contenziosi, per valutare se una tale mole di richieste sia stata generata anche da un cattivo funzionamento degli uffici e per verificare se la resistenza dell’Ente in questi giudizi sia effettivamente valida ed efficace. Nessuno se ne dolga, parliamo del futuro della città".

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